Il calcio italiano piange la morte per SLA di Nicola Loprieno, il roccioso stopper barese di origini ma legato al Lecce calcio. Loprieno alla fine si è arreso agli assalti di quella che Stefano Borgonovo chiamava “la stronza”. la SLA ha fatto dunque un’altra vittima nel mondo dei campioni con i tacchetti sotto le scarpe. Loprieno aveva 78 anni e anche lui, assieme a Signorini e a Lombardi, ha dovuto cedere alla malattia degenerativa che aveva già da dieci anni. Nicola Loprieno era l’archetipo del difensore di una volta, dell’ultimo baluardo prima che l’attaccante inquadrasse lo specchio della porta e il portiere chino e pronto ad agguantare il pallone. La sua carriera era trascorsa fra Matera e Lecce, dove la sua caratteristica andatura caracollante era diventata il suo marchio di fabbrica.
Il calcio italiano piange: gli esordi
Aveva iniziato la carriera calcistica nella Liberty Bari. Fu con la serie C ed i suoi riti quasi tribali che Loprieno diventò un’icona di quel calcio che non c’è più e che molto oggi rimpiangono. Un calcio fatto di simbiosi con il pubblico, di passione, di amore per i colori della squadra e di sanguigno agonismo. Era il calcio delle “domeniche della brava gente” quello che Loprieno giocava. Iconica divenne la foto che Loprieno con la casacca del Lecce si scattò assieme a Gianni Rivera prima di una storica amichevole.
La malattia, la lotta, la resa
Dieci anni fa iniziò il calvario e la SLA attaccò anche il roccioso stopper, fino a costringerlo, negli ultimi tempi, a restare attaccato alle macchine. La US Lecce ha voluto ricordare Nicola con un post sulla pagina ufficiale Facebook: “Ci ha lasciati, dopo aver lottato per anni contro la Sla, Nicola Loprieno, difensore roccioso che ha vestito la maglia giallorossa per 4 stagioni negli anni ’70, contribuendo alla storica promozione in Serie B del 75/76 nel Lecce guidato da mister Mimmo Renna. L’U.S. Lecce esprime il suo più sentito cordoglio e partecipa al dolore della famiglia”.