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Strage di Bologna, La Russa ne riconosce la “matrice neofascista” ma Meloni parla di “terrorismo”

Strage di Bologna La Russa matrice neofascista

In occasione dell’anniversario della Strage di Bologna, Ignazio La Russa ha riconosciuto la matrice neofascista della tragedia: il discorso.

Il presidente del Senato Ignazio La Russa e il premier Giorgia Meloni sembrano aveva visioni diverse della Strage di Bologna: mentre il primo, ricalcando le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha riconosciuto la matrice neofascista della tragedia, la seconda ha difeso la versione del terrorismo.

Strage di Bologna, La Russa riconosce la “matrice neofascista” ma Meloni parla di “terrorismo”

C’è un po’ di confusione sulla Strage di Bologna negli ambienti della maggioranza. Lo dimostrano le versioni dei fatti discordanti date dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal presidente del Senato Ignazio La Russa.

“La definitiva verità giudiziaria ha attribuito una matrice neofascista“, ha asserito con determinazione la seconda carica dello Stato nel giorno dell’anniversario della strage che si è consumata il 2 agosto 1980.

Le parole di La Russa ricalcano quelle pronunciate in mattinata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, riconoscendo la matrice neofascista della tragedia. Il Capo dello Stato, infatti, ha affermato “la matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi, cui hanno partecipato associazioni segrete e agenti infedeli di apparati dello Stato”.

Questo assunto, tuttavia, non incontra il favore del premier Meloni che, nel suo discorso, ha parlato piuttosto di terrorismo. “Il 2 agosto 1980 il terrorismo ha sferrato all’Italia e al suo popolo uno dei suoi colpi più feroci. Sono trascorsi 43 anni ma, nel cuore e nella coscienza della Nazione, risuona ancora con tutta la sua forza la violenza di quella terribile esplosione, che disintegrò la stazione di Bologna e uccise 85 persone e ne ferì oltre duecento”, ha detto la leader di Fratelli d’Italia.

Il discorso della seconda carica dello Stato

“Ricorre oggi il 43° anniversario del vile attentato terroristico che, la mattina del 2 agosto del 1980, ha colpito al cuore la città di Bologna e l’Italia intera e forse non solo l’Italia. Quel giorno, a quest’ora precisa, alle 10:25, un ordigno ad altissimo potenziale esplose nella sala d’attesa della stazione di Bologna causando 85 vittime e oltre 200 feriti”. Sono le parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa.

“Un impegno di verità e conoscenza che dobbiamo a tutte le vittime del terrorismo e in relazione al quale ritengo fondamentale proseguire, anche in questa Legislatura, l’importante opera di desecretazione degli atti delle Commissioni parlamentari di inchiesta che hanno indagato su molte tragiche pagine del nostro passato, al fine di rimuovere ogni ombra, ogni dubbio, ogni interrogativo ancora aperto”, ha aggiunto la seconda carica dello Stato. “Tuttavia, va doverosamente ricordata la definitiva verità giudiziaria che ha attribuito alla matrice neofascista la responsabilità di questa strage”.

Concludendo il suo intervento, La Russa ha scelto di ricordare e ribadire l’enorme coraggio e l’incredibile determinazione “con cui tutta la Nazione, non si è mai e ripeto mai, piegata al ricatto della paura e – unita – ha sconfitto il terrorismo, contrapponendo alla violenza delle bombe la forza della giustizia e della democrazia”. L’esponente di FdI ha anche chiesto di cancellare “ogni ombra e ogni interrogativo ancora aperto” su quanto accaduto il 2 agosto 1980 e ha invitato l’Aula del Senato “a osservare esattamente nel momento in cui quella tragica bomba esplodeva a Bologna a osservare un minuto di silenzio”.