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Stupro di gruppo a Palermo: i sei arrestati saranno trasferiti in altre carceri

I sei arrestati per lo stupro di Palermo saranno trasferiti

Dopo le minacce ricevute dagli altri detenuti, i sei ragazzi colpevoli dello stupro di Palermo verranno trasferiti in altre carceri.

I sei ragazzi arrestati per lo stupro di gruppo avvenuto a Palermo, ai danni di una 19enne, verranno trasferiti in altre carceri. Sono stati minacciati dagli altri detenuti.

Stupro di Palermo: i sei ragazzi verranno trasferiti in altre carceri

I sei ragazzi arrestati per lo stupro di gruppo avvenuto a Palermo ai danni di una 19enne saranno presto trasferiti in altre carceri. Al momento si trovano tutti nel carcere Pagliarelli di Palermo, mentre il settimo indagato, che era minorenne al momento della violenza, era già stato scarcerato e trasferito in una comunità su decisione del gip. La procura dei minori aveva annunciato che avrebbe impugnato la decisione di scarcerare il minorenne. La richiesta di trasferimento dal carcere di Palermo sarebbe stata fatta proprio dai sei arrestati, secondo quanto riferito dagli avvocati, perché hanno subito minacce dagli altri detenuti. Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia (DAP) ha accolto la richiesta, inviata dal direttore del carcere, ma al momento non si sa ancora dove verranno trasferiti. Dei sette indagati uno ha compiuto 18 anni dopo i fatti; uno ha 22 anni, due 20, due 19 e il settimo 18.

Stupro di Palermo: la ricostruzione

Secondo le ricostruzioni uscite sui giornali, la 19enne vittima della violenza conosceva solo uno dei ragazzi, il 22enne, che l’aveva invitata ad un’uscita di gruppo a cui lei si era presentata con due amiche. La ragazza aveva bevuto molto alcol e ad un certo punto della serata era stata condotta ubriaca in una zona isolata dove c’era un cantiere. Una telecamera ha ripreso la giovane mentre camminava sorretta da due ragazzi, con gli altri cinque che li seguivano. La 19enne ha raccontato di essere stata stuprata da sei dei ragazzi, con l’eccezione di quello che conosceva, che ha ripreso la scena. Dopo lo stupro l’hanno lasciata sola e dolorante sul lungomare, rifiutando di chiamare un’ambulanza. Quando la notizia dello stupro è diventata pubblica, sono nate diverse chat su Telegram con lo scopo di diffondere il video dello stupro. Il Garante della privacy ha adottato due provvedimenti d’urgenza.