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Un’operatrice socio sanitaria ha rifiutato di ricevere le dosi di vaccino. Questo ha portato il datore di lavoro a sospendere la donna per 24 mesi. Ora è arrivato il provvedimento da parte del giudice che ha decretato la legittimità del provvedimento, definendo dunque la misura “adeguata e proporzionata”. La vicenda è avvenuta a Terni dove la donna era stata assunta in una nota cooperativa. Stando a quanto appreso, la sospensione sarebbe durata in una prima battuta per 24 mesi. Successivamente è arrivata la riduzione fino al 31 dicembre 2021, dopo che la donna si era rivolta all’Usl di competenza.
Dipendente sospesa rifiuta vaccino, la vicenda
Il fatto è avvenuto a febbraio 2021, quando alla donna le venne chiesto di dare il proprio consenso informato a sottoporsi alla somministrazione del vaccino. La risposta da parte della donna è stata negativa. Ciò ha portato il medico a dichiarare la donna inidonea al lavoro, quindi la successiva sospensione arrivata a marzo 2021. La donna avrebbe motivato la sua decisione di non vaccinarsi affermando che si trattava di un vaccino sperimentale del quale non se ne conoscevano effetti o eventuali controindicazioni.
Dipendente sospesa rifiuta vaccino, la motivazione dei giudici
Secondo quanto è emerso dall’ordinanza, il giudice ha stabilito con chiarezza cosa è possibile e non è possibile fare. In particolare il lavoratore è tenuto a “osservare precisi doveri di cura e sicurezza per la tutela dell’integrità psico-fisica propria e di tutti i soggetti terzi con cui entra in contatto”. Contestualmente per la donna è fatto “obbligo di prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui possono ricadere gli effetti delle sue azioni od omissioni”.
Dipendente sospesa rifiuta vaccino, Costa: “Dobbiamo tutelare i nostri anziani”
In un precedente intervento al Tg4, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha messo in evidenza come si debba partire dai più anziani e dai soggetti più fragili: “Dopo di che si tratta di un rapporto tra privati quindi non facile da gestire. È chiaro che dobbiamo mettere in atto tutti quei provvedimenti che permettano di tutelare in nostri anziani anche compreso prevedere il Green pass e obbligo vaccinale per chi segue i nostri anziani. Credo che il prezzo che hanno pagato i nostri anziani sia già troppo alto e non possiamo permetterci di fare altri errori”, ha spiegato.