Se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, chissà che giornata deve aver passato Marcello Dell’Utri quando inaspettatamente – almeno a detta sua –, nella prima mattinata di un giorno qualunque, riceve una telefonata dal notaio di Silvio Berlusconi: per lui il Cavaliere ha lasciato una donazione, trenta milioni di euro. L’ex senatore commenta i fatti ai microfoni del Corriere della Sera e de La Stampa. Ecco cosa dichiara.
Al Corriere della Sera
«Sono sorpreso, non mi aspettavo che il mio amico Silvio mi dovesse qualcosa. Io ho dato tutto a lui, la mia vita, tutto. In cambio, ho ricevuto affetto. Ecco perché sono sorpreso e commosso. […] Userò i soldi della donazione per un progetto a cui sto lavorando da un anno: una biblioteca di libri di letteratura siciliana nel cuore della Valle dei Templi. Sarà il mio dono e anche quello di Silvio per Agrigento, Capitale della Cultura 2025. Sarà pronta per quella data».
A La Stampa
«La mattina presto, erano circa le sette e mezza, ha squillato il telefono. Era il notaio. Non le dico la mia meraviglia. […] Berlusconi senza di me sarebbe sempre stato Berlusconi. Io senza di lui non sarei stato quello che sono. […] Voleva onorare il nostro legame. È un gesto che va oltre la somma in questione: è un atto nobile che dimostra quanto l’amicizia sia un valore fondamentale nella vita».