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Uccide la mogli malata, poi rifiuta i domiciliari: "Non volevo più farla soffrire"

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Non riesce a vedere la moglie soffrire e la uccide: uomo di 74anni accusato di omicidio volontario aggravato

La moglie era malata da tempo, e il marito ha deciso di ucciderla per “porre fine alle sue sofferenze”: poi ha rifiutato i domiciliari.

Uccide la moglie perché malata grave

Il protagonista di questa folle vicenda è Sergio De Zan, 74enne veneto in pensione, che ha ucciso la moglie di 77 anni, Manuela Bittante. L’omicidio si è consumato il giorno dopo che la donna è tornata a casa dopo l’ennesimo ricovero dovuto ad una grave malattia. Poi l’uomo ha rifiutato i domiciliari, ammettendo il crimine e chiedendo di essere portato direttamente in carcere.

L’accusa è di omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela. Ha spiegato che la sua decisione è stata guidata dalla volontà di non voler vedere più soffrire la moglie, che si trovava in stato semi-vegetativo a causa di un ictus:

«Quella di mia moglie non era più vita. Non voglio essere di disturbo a nessuno. E poi è giusto che io stia qui dentro (in carcere, ndr)» – ha dichiarato il 74enne.

Le parole dell’avvocato di Sergio De Zan

«È un uomo buono, si è sentito abbandonato quando la moglie è tornata a casa, non è riuscito a vederla così. Lei soffriva, la sua non era una esistenza degna di essere vissuta. E in un momento di sconforto De Zan ha perso la lucidità. È stato un atto d’impulso dettato dalla disperazione».

Così ha commentato l’omicidio il legale, l’avvocato difensore Sabrina Dei Rossi.