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3M: azienda dovrà pagare 10 miliardi di euro per aver contaminato acqua potabile

Usa

Il gigante chimico e manifatturiero 3M ha raggiunto un accordo da 10,3 miliardi di dollari con una serie di gestori idrici pubblici statunitensi per l'accusa di aver contaminato l'acqua potabile con i cosiddetti Pfas

Chi sbaglia (di proposito), paga. Il gigante chimico e manifatturiero 3M ha raggiunto un accordo da 10,3 miliardi di dollari con una serie di gestori idrici pubblici statunitensi per l’accusa di aver contaminato l’acqua potabile con i cosiddetti Pfas, i «prodotti chimici per sempre» che non si degradano naturalmente nell’ambiente e sono collegati a una varietà di problemi di salute per l’uomo (tra cui danni al fegato e alcuni tipi di cancro).

Quattromila azioni legali in corso

L’accordo stabilisce che la 3M dovrà pagare l’intera somma in tredici anni a tutte le città, contee e villaggi per testare e ripulire dalle sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche le forniture idriche pubbliche. La società del Minnesota sta affrontando circa quattromila azioni legali per la presunta contaminazione delle acque con Pfas, senza tuttavia ammettere alcuna responsabilità. I «prodotti chimici per sempre», utilizzati in una varietà di articoli che va dalle pentole antiaderenti ai cosmetici, sono stati anche a disfunzioni ormonali e al degrado ambientale poiché difficili da scomporre tanto nel corpo umano quanto nell’ambiente.

Pfas: blocco di produzione entro il 2025

L’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti ha definito i Pfas un «problema urgente per la salute pubblica e l’ambiente», fissando lo scorso dicembre 3M una scadenza al 2025 per la loro produzione.