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Vaccino AstraZeneca, AIFA: “Un caso di trombosi ogni 100.000 prime dosi somministrate”

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L’AIFA ha pubblicato un nuovo rapporto nel quale analizza i dati relativi al vaccino AstraZeneca e agli altri vaccini Covid usati in Italia.

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha diffuso il quinto Rapporto di Farmacovigilanza sui Vaccini Covid-19, rielaborando i dati relativi alle segnalazioni pervenute a proposito delle dosi di siero somministrate in Italia.

Vaccino AstraZeneca, AIFA: “Un caso di trombosi ogni 100.000 prime dosi somministrate”

Secondo quanto dichiarato nel quinto Rapporto di Farmacovigilanza sui Vaccini Covid-19, AIFA ha dichiarato che il tasso di segnalazione associato a fenomeni di trombosi venose intracraniche e in sede atipica nei cittadini italiani che sono stati vaccinati con il siero prodotto da AstraZeneca appare conforme ai dati dichiarati in ambito europeo.

Pertanto, tra coloro che hanno ricevuto il vaccino anglo-svedese, AIFA ha confermato che l’incidenza delle trombosi corrisponde a “1 caso ogni 100.000 prime dosi somministrate” mentre non è stato denunciato nessun caso di trombosi dopo la seconda dose.

Gli episodi trombotici, inoltre, si sono verificati “prevalentemente in persone con meno di 60 anni”.

L’AIFA ha anche precisato che, per tutti i vaccini usati per contrastare l’azione del SARS-CoV-2, le controindicazioni maggiormente evidenziate nei soggetti vaccinati riguardano “febbre, stanchezza, cefalea, dolori muscolari/articolari, dolore in sede di iniezione, brividi e nausea”.

Tra gli episodi più gravi connessi alla vaccinazione, invece, è stato annoverato un quadro simil-influenzale con sintomi particolarmente intensi, “più frequente dopo la seconda dose dei vaccini a mRNA e dopo la prima dose di Vaxzevria”.

Vaccino AstraZeneca, AIFA: il quinto Rapporto di Farmacovigilanza sui Vaccini Covid-19

Il quinto Rapporto di Farmacovigilanza sui Vaccini Covid-19 pubblicato dall’AIFA ha esaminato i dati raccolti in merito alle segnalazioni di reazioni sospette registrate tra il 27 dicembre 2020 e il 26 maggio 2021 dalla Rete Nazionale di Farmacovigilanza associate ai quattro vaccini sintetizzati contro il coronavirus distribuiti e utilizzati in Italia.

In questo contesto, è emerso che su un totale di 32.429.611 dosi iniettate sono arrivate 66.258 segnalazioni ossia 204 segnalazioni ogni 100.000 dosi di vaccino somministrate.

In un simile scenario, il 90% circa delle segnalazioni rinvenute sono state classificate come afferenti a eventi non gravi come “dolore in sede di iniezione, febbre, astenia/stanchezza, dolori muscolari” che si manifestano, nella maggior parte dei casi (circa l’83%), nel medesimo giorno in cui si riceve il vaccino o nel giorno immediatamente successivo alla vaccinazione.

Il 10,4% delle segnalazioni raccolte nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza, invece, sono associate a eventi gravi che presentano un tasso di incidenza pari a 21 fenomeni gravi ogni 100.000 dosi iniettate, a prescindere dal vaccino impiegato, dal fatto che si tratti di prima o seconda dose e della responsabilità più o meno reale da imputare al siero anti-Covid.

Vaccino AstraZeneca, AIFA: le statistiche sui vaccini

Dall’analisi condotta sui dati, inoltre, l’AIFA ha sottolineato che la maggioranza delle segnalazioni riguardano il vaccino sviluppato da Pfizer/BioNTech, noto con la dicitura Comirnaty, e corrispondono a circa il 71,8% dei casi. Il Pfizer/BioNTech, del resto, rappresenta il siero più utilizzato nella campagna vaccinale italiana con il più alto numero di inoculazioni effettuate tra la popolazione. Le dosi di Comirnaty iniettate sinora, infatti, corrispondono a circa il 68,7% delle dosi complessivamente distribuite in Italia.

Alle segnalazioni del vaccino Pfizer/BioNTech, poi, seguono le segnalazioni relative al vaccino prodotto da AstraZenecae noto come Vaxzevria che coincide con il 24% dei casi e rappresenta il 20,8% delle dosi ricevute dai cittadini.

Il vaccino Moderna, invece, si attesta sul 3,9% delle segnalazioni su un 9% di dosi totali usate mentre, infine, il siero Covid-19 Janssen di Johnson&Johnson riguarda lo 0,3% delle segnalazioni su 1,5% dosi somministrate.