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Variante Delta Plus, Sambri: “Qualcosa sta cambiando ma non succederà come in Uk”

Vittorio Sambri

Variante Delta Plus, Sambri: “Qualcosa sta cambiando ma non succederà come in Uk, in Italia ufficialmente siamo ancora nella situazione di qualche mese fa”

In tema di variante Delta Plus il direttore dell’Unità Operativa Microbiologia del Laboratorio Unico di Pievesestina dell’Ausl Vittorio Sambri è cauto: “Qualcosa sta cambiando ma non succederà come in Uk”. In buona sostanza il microbiologo spiega che la situazione italiana è comunque differente da quella del Regno Unito. Allarme perciò si, ma non un allarme che gridi alle omologazioni da panico con la situazione oltre Manica. La subvariante Delta Ay4.2 che allarma la Gran Bretagna e che è comparsa in Israele va monitorata ma con le giuste proporzioni. 

Delta Plus, Vittorio Sambri: “Da noi non sarà come in Uk”

E in Italia, è presente? “No. Ufficialmente siamo ancora nella situazione di qualche mese fa. Abbiamo avuto il caso di un cluster che si è sviluppato in una casa di Riposo di Bagnacavallo, in cui è stato ritrovato un virus leggermente diverso da quello che ci aspettavamo ma, dalle sequenze, non sembra essere l’Ay4.2 Delta Plus”. Poi l’analisi: “Non possiamo negare i segnali che ci dicono che qualcosa sta cambiando ma non avendo trovato ancora conferme, resta tutto invariato. C’è anche da dire che sequenziare il virus e analizzare una sequenza per capire quanto sia diversa dal prototipo non è semplicissimo e servono tempo e cura”. 

Sambri sulla Delta Plus: “In Uk trovati virus ma non è chiaro cosa stia accadendo”

E poi, in termini di preoccupazioni e di scenario simile a quello del Regno Unito: “Direi che a noi non capiterà così. In Inghilterra gli scienziati stanno vedendo che ci sono alcuni virus che si stanno muovendo più di altri ma ancora non è chiaro il significato. I virus sono assolutamente imprevedibili”. 

Il caso UK e il parere di Sambri sulla Delta Plus: “Situazione diversa, da noi non andrà come da loro”

E la chiosa “Tuttavia è azzardato dire che quello che sta accadendo lì, ovvero i 50 mila casi di infettati al giorno, fra poco accada anche qui perché le situazioni tra Inghilterra e Italia sono diverse. Loro hanno utilizzato una strategia vaccinale diversa dalla nostra e soprattutto dal 19 luglio non usano più distanziamento e mascherine”.