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Venduto all'asta il primo SMS della storia: quanto è stato pagato?

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Venduto all'asta il primo SMS della storia: risale al lontano 1992 e fu inviato da Vodafone. Il compratore l'ha pagato oltre 100mila euro

Risale a più di 29 anni fa e fu inviato da Vodafone: si tratta del primo SMS inviato nella storia, ed è appena stato battuto all’asta per oltre 100mila euro da compratore anonimo tramite NFT.

Il primo SMS della storia è stato appena venduto all’asta

Risale a più di 29 anni fa e fu inviato da Vodafone: si tratta del primo SMS inviato nella storia. Il capostipite di tutte le chat risale al 1992, e ora ha ufficialmente un proprietario: si tratta di un acquirente anonimo che l’ha comprato all’asta pagandolo oltre 100mila euro.

Questo autentico pezzo di storia è composto da soli 15 caratteri che vanno a comporre le parole – incredibilmente azzeccate per il periodo – “Merry Christmas”. Il costo preciso per assicurarsi questo titolo è stato di 107.000 euro, che l’operatore telefonico ha annunciato di voler devolvere all’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati.

Venduto il primo SMS della storia: le sue origini

Il messaggio in questione è stato inviato oltre 29 anni fa per testare una possibile nuova funzionalità delle reti cellulari, ovvero lo short message service. L’idea di base fu corretta: all’interno dei segnali di servizio già utilizzati dai ripetitori, aggiungere dei codici da recapitare ai numeri telefonici desiderati in formato testuale.

La realizzazione di questo test avvenne il 3 dicembre 1992, ad opera di Vodafone e per mezzo di un apposito computer. Visto il periodo e la novità, si optò per un messaggio molto semplice: “Merry Christmas”, ovvero “Buon Natale”.

Venduto il primo SMS della storia: come è stato possibile

La vera curiosità dell’accaduto risale però nella modalità di vendita: come è stato possibile acquistare un SMS? Un messaggio è un “bene” non tangibile, diverso da un quadro un pezzo di antiquariato.

Il mezzo attraverso il quale il misterioso compratore ha potuto acquistare il messaggio sono gli NFT, o non fungible token. Si tratta, in breve, di certificati di proprietà che si possono legare a beni digitali rendendoli di fatto unici. Gli atti legati a questi token risiedono in un registro elettronico online, immodificabile e distribuito, che prende il nome di blockchain.