> > Vicenza, 28enne molestava una ragazza pedinandola e mandandole versetti degli...

Vicenza, 28enne molestava una ragazza pedinandola e mandandole versetti degli "Atti degli apostoli"

Vangelo

Un ragazzo di 28 anni molestava una ragazza pedinandola e mandandole versetti degli "Atti degli apostoli. Dovrà rispondere all'accusa di stalking.

Un ragazzo di 28 anni molestava una ragazza pedinandola e mandandole versetti degli “Atti degli apostoli”. Dovrà rispondere all’accusa di stalking. 

Vicenza, 28enne molestava una ragazza: accusa di stalking

Rachid Ezzarouali, 28enne nato a Noventa ma residente in provincia di Firenze, è stato accusato per stalking. Si era convinto che Beatrice, 27 anni, residente nel Basso Vicentino, fosse la ragazza giusta per lui, ma lei non ricambiava il suo sentimento. Per questo aveva iniziato a tormentarla e molestarla, fino a quando è intervenuto il giudice. Lui aveva violato il suo provvedimento e le aveva spedito delle buste con gli Atti degli Apostoli, una copia del Vangelo, un crocefisso e una caramella. Su richiesta del pubblico ministero Carunchio, che ha coordinato le indagini dei carabinieri di Noventa, il giudice Venditti ha rinviato a giudizio il ragazzo, difeso dall’avvocato Federico Albini, che dovrà presentarsi in aula a dicempre per rispondere all’accusa di stalking. 

Vicenza, 28enne molestava una ragazza: erano amici

I due giovani si erano conosciuti quando erano bambini ed erano sempre stati amici. Dal dicembre 2019, l’imputato si era accorto di essersi innamorato di lei e aveva iniziato a tormentarla. Chiamate, messaggini, alcuni dei quali farneticanti, e pedinamenti. Le aveva detto che dovevano vivere insieme, che il suo sogno era avere un figlio da lei, poi che la vedeva in pericolo, che aveva bisogno di protezione. Citava spesso Dio, Allah o Satana, per enfatizzare il suo sentimento. Beatrice gli aveva spiegato più volte che non era ricambiato e aveva iniziato ad avere paura. Ha deciso di denunciare gli atti persecutori ai carabinieri

Vicenza, 28enne molestava una ragazza: i testi sacri

In brevissimi tempi la procura aveva agito, chiedendo e ottenendo dal giudice un provvedimento che vietava all’imputato di avvicinarsi a Beatrice. Lui, che in quel periodo era già a Firenze, le ha iniziato a spedire una copia dei testi sacri, spaventandola ancora di più. Una situazione che giorno dopo giorno è diventata sempre più stressante, pesante e inquietante per la ragazza, che non ha potuto fare altro che chiedere aiuto.