> > Virgina Raggi: dopo le pecore tosaerba, le mucche anti-rogo

Virgina Raggi: dopo le pecore tosaerba, le mucche anti-rogo

Virgina Raggi: dopo le pecore tosaerba, le mucche anti-rogo

Le mucche per limitare il rischio di rogo. La giunta Raggi ritiene la ritiene la soluzione più eco sostenibile per limitare il rischio di incendio.

Le mucche per limitare il rischio di rogo. Gli analisti consultati dalla giunta comunale di Roma hanno pubblicato un documento. Si tratta del piano di investimento di risorse eco sostenibili per limitare il rischio di roghi. La soluzione “meno impattante” è scritto sul documento, consisterebbe nell’impiego di “bestiame a carico controllato”. In altre parole? Le mucche.

Mucche anti-rogo

Lo chiamano “bestiame a carico controllato”, ma sono mucche. Le proposte di investire nell’utilizzo degli animali come risorse eco sostenibili sono al centro dei dibattiti in Campidoglio. La giunta Raggi ha passato il vaglio diverse soluzioni: dallo sciame di api per misurare lo smog, allo stormo di rondini da scatenare contro le zanzare, per concludere con le pecore tosaerba. Adesso è la volta delle mucche anti-rogo. Si tratterebbe di proposte alternative all’uso delle macchine e – soprattutto – non inquinanti. La sindaca Virginia Raggi, alla stregua di Billy Cristal in Scappo dalla città – La vita, l’amore e le vacche, ha fatto delle soluzioni eco sostenibili il cavallo di battaglia del suo programma elettorale. Ora è tempo di adempiere alle promesse.

“Soluzione meno impattante”

Il primo ricercatore di soluzioni eco sostenibili era stato Marcovaldo, protagonista delle Stagioni in città di Italo Calvino. Nei racconti dell’autore, il manovale Marcovaldo cercava soluzioni a impatto zero per ridurre la presenza della città nella sua vita. O meglio, per migliorare la città stessa. Gli esiti riservati al buon manovale erano quasi sempre disastrosi e tragicomici – alla Fantozzi, per intenderci – ma, che non scoraggiavano mai il protagonista nel suo intento. Come Marcovaldo, la sindaca Raggi cerca soluzioni a impatto zero. Il 24 maggio 2018 la prima cittadina della Capitale ha firmato un protocollo d’intesa con la Coldiretti per l’impiego di 50 mila pecore. Gli ovini dovrebbero sostituire i giardinieri nel “tosare” i campi e i prati con erba troppo alta. Il 31 agosto 2018, invece, vede il reimpiego delle mucche per impedire i roghi. I bovini, secondo gli esperti, ridurrebbero drasticamente il rischio del divampare dei roghi, in quanto con il loro passaggio, manterrebbero “costanti le caratteristiche distintive dell’habitat”. Il bestiame poi sarebbe già sul posto: il lungomare di Roma e la provincia. Condizione provvidenziale, che accorcerebbe i tempi di spostamento delle mucche. Un nuovo punto incassato dalla giunta Raggi e dalla sua campagna, quindi. Speriamo non finisca come a Marcovaldo.