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Abiti da uomo negli anni '40

abiti da uomo anni '40

La moda maschile degli anni '40 ha subito essa stessa le ristrettezze imposte dalla guerra in corso. Niente eccentricità, dunque, e materiali poveri. Ecco quali.

Nel 1942, la Commissione per l’economia marziale del governo degli Stati Uniti, razionò le stoffe per il vestiario per stanziarle all’industria d’abbigliamento militare. Come risultato di questo razionamento, la moda maschile si trasformò da elegante, a minimalista e funzionale. Lo stile degli abiti da uomo anni ’40, dunque, si contraddistinse per i colori sobri e le linee essenziali. Dagli Stati Uniti, la moda si diffuse poi in tutta Europa e diventò simbolo del tempo. Ancora oggi, lo stile del Dopoguerra è stesso preso a ispirazione per abiti più contemporanei. Vediamo, allora, cosa non poteva mancare nel guardaroba di un gentiluomo degli anni ’40.

Gli abiti da uomo anni ’40

Come abbiamo visto, la caratteristica fondamentale della moda dell’epoca era la sobrietà. Nonostante questo, anche negli anni ’40 non si rinunciava a qualche tocco di originalità per arricchire il look. Vediamo, allora, quali erano i capi immancabili per un uomo.

Il Rayon

Ricavato dalla pasta di legno, il rayon, con il suo aspetto lucido e delicato al tocco, somiglia alla seta pur essendo meno costoso. Era, dunque, perfetto per dare una parvenza di raffinatezza al look, in mancanza di altro. Facile da tingere in diversi colori, il rayon venne impiegato per diversi usi, dall’abbigliamento da notte a quello sportivo. In inverno, però, il rayon non garantiva abbastanza protezione, essendo un materiale molto leggero. A guerra finita, i colori vivaci e i disegni ritornarono alle fantasie floreali delle camicie “Hawaiane”.

Il Victory suit

Semplice e durevole, il victory suit – a doppio o mono petto – favoriva la funzionalità rispetto all’eleganza. L’abito aveva un aspetto sobrio, di solito in colore scuro, a tinta unita o gessato. La giacca era più corta e i pantaloni più stretti, senza pieghe o bordi. Il tessuto più comune era un misto lana, poiché era più resistente e più calda del rayon. Il completo tipico degli anni ’40, però, non include il gilè: in un periodo di ristrettezze veniva, infatti, considerato superfluo.

Il cappello Fedora

Reso famoso da alcuni film hollywoodiani come “Casablanca” e da fumetti come “Dick Tracy”, il cappello dominante degli anni ’40 era il fedora. Di feltro resistente in nero, grigio o marrone, il fedora era portato inclinandolo da una parte. Il vantaggio del fedora era che la sua estrema resistenza e la sua capacità di apparire perfetto anche se maltrattato. La moda del cappello fedora, comunque, non si esaurisce affatto negli anni ’40, ma persiste tutt’oggi.

Accessori

Un must degli abiti da uomo anni ’40 di classe era, ovviamente, la cravatta. Ottime le forme geometriche e le righe, era l’unico accessorio col quale ci si poteva permettere di osare con colori più vivaci. Un fermacravatta d’oro o d’argento, fissava la cravatta. Negli anni ’40, inoltre, niente tessuti in pelle, riservata allo sforzo bellico. Dunque, via libera alle bretelle, elastiche o di stoffa. Questi accessori furono le uniche concessioni di colore o stile nella moda degli anni ’40.

Zoot suit

Una rivolta contro la monotonia dell’abbigliamento imperante, fu rappresentata dal vivace zoot suit. Nato nei club jazz di Harlem, il completo era composto da una giacca piuttosto larga in colori e disegni vistosi, con spalle enormi e ampi risvolti. I pantaloni erano larghi, con la vita alta e si restringevano vistosamente alle caviglie. Accessorio fondamentale, una lunga catena da orologio che pendeva vistosamente dalla tasca. Un fedora grande e coloratissimo, con una tesa molto larga, un papillon o una cravatta, completavano l’abbigliamento.