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Bersani attacca Renzi: 'Un conto è la ditta, un conto è la proprietà'

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Pier Luigi Bersani attacca Renzi durante una trasmissione su Radio Capital . “La sinistra in Italia rischia di fare la fine del coniglio davanti al leone”.

Pier Luigi Bersani attacca Renzi. Lo fa durante la trasmissione “Circo Massimo” andata in onda su Radio Capital e condotta da Jean Paul Bellotto e Massimo Giannini. “La sinistra in Italia rischia di fare la fine del coniglio davanti al leone” dice Bersani. Le elezioni in Germania hanno visto la sinistra perdere spudoratamente.

Gli attacchi

Per il leader di Mdp la causa è la globalizzazione. In Italia sono ormai tre anni che vince la destra e a favorire questo risultato, dice il leader, è stato anche e soprattutto il pensiero anti-immigrati. I conduttori di “Circo Massimo” gli chiedo se secondo lui, la crisi della sinistra, è stata la conseguenza delle azioni di Renzi. L’ex ministro risponde che la sinistra, in generale, è rimasta indietro perché promuove ancora gli ideali neoliberisti di Blair. La sinistra ha bisogno di vedere il tempo nuovo, di rinnovarsi. Bersani, inoltre, non si dimentica di rispondere alla dichiarazione che ha fatto Renzi alla chiusura della festa nazionale dell’Unità ad Imola. “Un conto è la ditta, un conto è la proprietà” dice. Controbatte sul fatto che se avesse avuto un risentimento personale bene sarebbe andato via dal partito dopo i 101 franchi tiratori. Inoltre sottolinea che ha resistito tre anni sopportando il fatto che Renzi abbia governato con i suoi voti. Ribaltando per lo più tutto quello che lui invece aveva promesso agli elettori.

Le conclusioni

Bersani, senza dimenticare nulla, dichiara che secondo lui Giuliano Pisapia è perfettamente in grado di fare il federatole. Pensa che sia l’uomo giusto, perché capace di interpretare una realtà che l’uomo solo al comando non si aspetta. L’obbiettivo da raggiungere ora, per l’ex segretario del PD, è quello di rianimare il centrosinistra, che risulta essere diviso tra coloro che provano ancora con il Pd (che sono sempre meno) e quelli che non vanno a votare. Il motivo : la direzione di marcia attuale non dà spazio a nessun tipo di prospettiva. Bersani ci tiene anche a sottolineare l’intreccio che c’è tra la finanziaria e la legge elettorale con un messaggio: “Gentiloni, Padoan e Calenda pensate alla vostra responsabilità”. Non poteva mancare infine una considerazione anche sulla riforma delle cittadinanza. E’ stata bloccata al Senato e rischia di non essere presa veramente in considerazione in questa legislatura. Secondo Bersani, conclude, quello che dice Minniti è buono e lo prenderà per tale. Ma è indispensabile trovare il momento per attuare una proposta di civiltà.