Emanuele Ruggerone Un minuto di silenzio per ricordare il terribile incidente di Fukushima, avvenuto cinque anni fa. Il Giappone intero si è fermato ritornando con la mente alle 18 mila vittime di uno degli incidenti nucleari più gravi della storia. Erano le 14.46 (ora locale, in Italia le 6.46 di venerdì mattina) quando la popolazione giapponese ha celebrato con un minuto di silenzio ciò che accadde proprio in quel momento cinque anni prima – era l’11 marzo del 2011: un terremoto di magnitudo 9 sulla scala Richter, la devastazione della centrale nucleare di Fukushima, l’intera zona costiera nord orientale del Giappone piombata nell’incubo.
“Non potremo mai dimenticare quelle immagini televisive scioccanti” ha detto l’imperatore Akiito nel corso di un discorso pronunciato presso il teatro nazionale di Tokyo, “in cui un’onda ha travolto il campo di Sendai, sembrava un muro nero”.
Ad oggi, sono ancora più di 150 mila gli sfollati, costretti a vivere lontano dalle loro case, mentre lo smantellamento dell’area di Fukushima procede, ma è arrivato ad una percentuale di completamento di poco superiore al 10%.
