> > J-Ax: racconta il suo credo dopo gli Articolo 31

J-Ax: racconta il suo credo dopo gli Articolo 31

J-Ax: racconta il suo credo dopo gli Articolo 31

Lo zio del rap'n'roll è sempre sulla cresta dell'onda del successo. Uno dei fautori dello sdoganamento del rap nel 2014, diventato ormai un genere mainstream. Alessandro Aleotti mancava sul mercato discografico con un album tutto suo da quasi 5 anni, dall'ultimo disco Meglio prima (?) del 2011...

Lo zio del rap’n’roll è sempre sulla cresta dell’onda del successo. Uno dei fautori dello sdoganamento del rap nel 2014, diventato ormai un genere mainstream.

Alessandro Aleotti mancava sul mercato discografico con un album tutto suo da quasi 5 anni, dall’ultimo disco Meglio prima (?) del 2011.
Adesso lo zio è ritornato con un album importante, con un successo clamoroso: Il bello d’esser brutti contiene venti brani, tra sonorità classiche del rap’n’roll, tracce più divertenti e pezzi un pochino più pesanti.

J-Ax non ha mai fatto pace con Jad, quindi non ci sono speranze per un nuovo progetto con gli Articolo 31, questo racconta alla stampa, ma racconta anche che ha fatto pace con il passato.
Invece, ha applicato parecchio spirito critico ai propri lavori precedenti, con successo: Il bello d’essere brutti, dice Ax, “rappresenta tutte le mie sfaccettature”.

Tante le collaborazioni straordinarie contenute nell’abum, da Nina Zilli a Neffa, a Fedez, ai Club Dogo, a Il Cile. Soprattutto, un paio di featuring sono promesse mantenute (da The Voice): Emiliano Valverde (Tutto o niente) e Valerio Jovine (Un altro viaggio). «Sono fatto così, se dico una cosa, la faccio. Non capisco dove sia la sorpresa».

E, sul palco del club-tour che gli ha fatto fare 13 date, si è portato dietro altre due del team-Ax: Debbie Lou e Giusy Scarpato.

Nel frattempo, non smette di trollare i politici su Twitter (e anche nei testi), proprio come il suo amico e collega e socio Fedez.
In un’intervista J-Ax ha anche confessato un desiderio: “Tutti si sono stupiti per il fatto che io trattassi Suor Cristina come un essere umano, anzi, come una categoria politica degna di rispetto, ma è invece è proprio così: io voglio essere rispettato dal Clero, che non mi tappi la bocca, così allo stesso modo tratto con rispetto i rappresentanti del Clero. È un concetto semplice, democratico e di sinistra, non è stato capito subito, mentre ora non farebbe più clamore. Adesso vorrei vedere alla festa dei Papa Boys un po’ di rap con le parolacce”.

Allora, chiede la giornalista, questo è l’album della maturità?
“No, preferisco definirlo dell’immaturità consapevolmente saggia, anche perché il disco della maturità è banale, si dice di ogni disco. Poi io dentro mi sento come quando avevo 25 anni, anche se indubbiamente ho vissuto tante esperienze, mi permetto di parlare con cognizione di causa di certe cose perché le ho vissute, e poi… Chi vuole comprare un disco di una persona matura? Io vorrei comprare i dischi di gente che ha dei problemi psicologici, che ha delle questioni irrisolte, che soffre e che sa cosa sia l’arte. In genere le persone mature fanno gli amministratori delegati delle aziende, non i dischi. Secondo me nessun artista è maturo. Certo, se per album maturo si intende suonato e cantato bene, con delle belle melodie, allora sì. È un album maturo dal punto di vista artistico, non maturo come J-Ax. Lo ero già a 20 anni! ….. Deca Dance e Rap’n’Roll effettivamente erano due album da dieci brani, usciti separatamente. Adesso invece penso che la gente voglia la sostanza, la discografia ha un po’ dimenticato qual è il valore degli album. Come altri artisti, voglio offrire un prodotto lungo, longevo, non togliere brani perché così ho già pronto il prossimo album. Ho la fortuna di avere una compagna da anni, la amo e non ho più il desiderio di collezionare donne e forse è anche questo che le manda fuori, oltre al fatto che non devo più dimostrare di essere macho: il mio lato femminile mi ha reso più appetibile…….. È il solito conflitto sul come vivere questo mestiere, con edonismo o con dedizione assoluta. Negli anni io sono stato completamente assorbito dalla musica: sono J-Ax a tutti gli effetti, Alessandro non esiste più. Il bello d’esser brutti è una sorta di riscossa dei brutti, come il film La rivincita delle bionde!! Uno dei più bei film nella storia del genere! Empatizzo con le donne e le belle che sono prese in giro perché devono dimostrare qualcosa. Rispondo con un’altra citazione da La Rivincita dei nerd, che mi ha flashato a 13 anni, con il nerd che riesce a sedurre la cheerleader più bella. Lì ho capito che i brutti mandano avanti il mondo, perché devono faticare più degli altri per conquistarsi le cose”.