sergiodilino Johnny Galecki, il Leonard Hofstadter di The Big Bang Theory in una piccola parte nel blockbuster con Will Smith e Charlize Theron.
Tutti lo conoscono come l’occhialuto fisico Leonard Hofstadter, leader della scombinata banda di nerd in The Big Bang Theory, la sitcom che da ormai dieci stagioni vanta una egemonia pressoché totale nel panorama dei prodotti televisivi analoghi. Ma il quarantaduenne Johnny Galecki può vantare un curriculum televisivo e cinematografico di tutto rispetto, spalmato lungo l’arco di quasi trent’anni di lavoro continuativo: il suo esordio recitativo, infatti, è avvenuto nel 1988, all’età di tredici anni, nel sottostimato coming of age cinematografico Le ragazze di Jimmy di William Richert, per poi intraprendere un lungo excursus fra serie televisive, film di nicchia – Playing Mina Lisa di Mettew Hoffman – e di cassetta – Mr. Bean: L’ultima catastrofe di Mel Smith -, e persino video musicali: nel 1995, ad esempio, è stato il protagonista del videoclip della canzone Satellite, per la Dave Matthews Band.
Tra i film più celebri che Johnny Galecki può vantare in curriculum, non si può non menzionare il divertente Hancock di Peter Berg, che poco meno di dieci anni or sono (si era nel 2008) rappresentò un formidabile propulsore nell’ascesa divistica di Will Smith. Il divo afroamericano interpretava un supereroe di stanza a Los Angeles, smemorato (nel senso di sofferente di amnesia) e riluttante a ricoprire tale ruolo, preferendo alcolizzarsi e vivacchiare, prima di incontrare una sua simile (interpretata da Charlize Theron) che vive sotto mentite spoglie nei panni della brava e fedele moglie di un PR di nome Ray (lo interpreta Jason Bateman). In quel caso, Johnny Galecki interpreta un ruolo minore, quello di Jeremy, sorridente e facondo business man e socio di Ray che quet’ultimo presenta a Hancock nel corso di una cena in piedi, sotto lo sguardo preoccupato della moglie (la quale teme – per ottime ragioni, come verrà rivelato più avanti nel film – nefaste conseguenze per la vita di tutti).
Si tratta di un ruolo decisamente minore per l’attore nato in Belgio – è figlio di un militare in carriera che all’epoca era di stanza in Europa – ma cresciuto nell’Illinois, che però mette già in mostra i suoi caratteristici tratti somatici – peraltro decisamente resistenti alle ingiurie del tempo, a quanto sembra – e una certa propensione ai ruoli leggeri e brillanti. Tale assioma, tuttavia, sembra prossimo a essere smentito: l’attore sarà infatti tra gli interpreti di The Ring 3 di F. Javier Gutiérrez, sequel del celebre franchise horror. Che si prospetti una svolta nella sua carriera?
