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Il Redditometro: istruzioni...per l'uso

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Ultimamente si parla spesso di redditometro. Tale vocabolo esprime una metodologia che identifica dei parametri grazie ai quali, sulla base di determinati controlli, si verificano delle posizioni fiscali di contribuenti, al fine di accertare che questi siano in regola con il fisco. Tale strumento, a...

Ultimamente si parla spesso di redditometro. Tale vocabolo esprime una metodologia che identifica dei parametri grazie ai quali, sulla base di determinati controlli, si verificano delle posizioni fiscali di contribuenti, al fine di accertare che questi siano in regola con il fisco. Tale strumento, analizza il tenore di vita delle famiglie, ricavando dei dati che vengono confrontati con ciò che si può ricavare e presumere dalla analisi della dichiarazione dei redditi.

Attilio Befera, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha dichiarato che presto, presumibilmente entro la fine di ottobre, lo strumento sarà a disposizione degli accertatori: “stiamo facendo due forme di redditometro uno per la selezione preventiva e uno per le attività di controllo”.

L’acquisto di imbarcazioni, di auto di grossa cilindrata, di terreni o immobili, il fare vacanze eccessivamente dispendiose, dovranno dimostrarsi di essere attività coerenti con quanto indicato nella dichiarazione dei redditi. Questi sono soltanto alcuni esempi, in quanto ci sono altri indicatori che sono presi in considerazione dal Fisco, come le spese per la colf, per il cellulare, per l’università dei figli, per la piscina o la palestra, o quelle (più contestate e dibattute) del veterinario.

In pratica si presume che se uno durante l’anno sffettua viaggi di piacere, possiede una vettura “importante”, spende migliaia di euro per l’università dei figli, debba anche avere una dichiarazione dei redditi che sia congrua e coerente con le spese effettuate. Qualora il reddito presunto, calcolato proprio sulla base di tali indicatori, dovesse risultare troppo al di sopra di quello dichiarato, il Fisco può dare il via libera a controlli. Il redditometro servirà a selezionare e analizzare le situazioni dubbie, su cui intervenire con un accertamento. Il reddito stimato quindi, non sarà automaticamente il reddito su cui il Fisco quantificherà l’eventuale evasione, ma sulla base di esso (e dunque su una presunzione), farà scattare l’allarme e avvierà un accertamento.

Logicamente ci sono dei punti di grande criticità, primo fra tutto l’invasione della privacy del contribuente. Il fatto di andare a “spulciare” l’abbonamento alla palestra o alla piscina, l’analizzare le spese sostenute per le vacanze, è un modo forzato di entrare in maniera troppo diretta nella vita privata delle persone, sindacando sullo stile di vita e sulle abitudini. Inoltre si teme che, dal punto di vista giuridico, l’onere della prova spetti al contribuente. Cioè si teme che sia quest’ultimo a dimostrare di aver fatto tutto correttamente e di non avere evaso e non il Fisco a dimostrare il contrario. Altro punto di criticità è il peso che i vari parametri di valutazione possano avere nell’analisi: l’acquisto della barca vale quanto l’acquisto di un telefonino ultra tecnologico? Questa questione non è ancora ben chiarificata. Ultima cosa è dovuta alla generalizzazione che si tende a fare ogni qualvolta vi siano strumenti e controlli del genere: non si va cioè a contestualizzare all’interno della famiglia o della zona geografica di residenza (un problema simile si verificò per le aziende quando vennero introdotti gli studi di settore: un ristorante montano, uno al mare e uno in città avevano praticamente lo stesso “peso”).

Sperando che non si faccia troppa confusione quando questo strumento verrà per la prima volta utilizzato e sperando che davvero possa andare a colpire chi davvero evade, senza creare troppi problemi al cittadino “onesto”, si attendono, prima della messa in atto, ulteriori sviluppi atti a precisare e a risolvere i punti critici appena espressi.

Esempio di classi: immagine tratta da Corriere.ithttp://images.corriere.it/Media/Foto/2012/02/02/redditometro.jpg