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Aggressione Brumotti, le indagini: non c'è il proiettile

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Dalle prime indagini sull’aggressione a Vittorio Brumotti e alla troupe di Striscia a Palermo, emerge che non c’era proiettile nella loro auto.

Indagini in corso dopo l’ennesima aggressione a Vittorio Brumotti, 37 anni, e alla sua troupe di Striscia la Notizia, che nel primo pomeriggio di Domenica 25 febbraio sono rimasti vittime di una sassaiola mentre stavano girando un servizio sul traffico di stupefacenti nel quartiere Zen 2 di Palermo. La loro auto sarebbe stata anche colpita da un proiettile, provocando il foro che si vede in alcune foto dell’agguato che sono circolate, ma lo stesso proiettile non è stato trovato all’interno dell’abitacolo nonostante l’attenta ispezione. Questo emerge all’inizio dell’inchiesta, portano gli investigatori a non poter confermare se contro l’auto siano stati sparati colpi di carabina come era stato detto. Ora si attendono ulteriori sviluppi nelle indagini.

Brumotti e la troupe

I dettagli

Brumotti e la troupe avevano dichiarato di non aver notato subito il foro nella carrozzeria dell’auto, nè i danni che i sassi avevano causato al veicolo da cui erano appena usciti quando è avvenuta l’aggressione.

Brumotti vicino all'auto

Ma come si sono svolti i fatti? Prima i presunti spacciatori hanno insultato e minacciato persino di morte gli inviati di Striscia, poi sono passati a lanciar loro sassi e pezzi di cemento.

Gli aggrediti sono rientrati in fretta nell’auto, blindata, e si sono subito allontanati, ma prima, però, sarebbero stati raggiunti da un pesante blocco di cemento, lanciato dall’alto di una casa. Ormai al sicuro, Brumotti e gli altri sono scesi dalla vettura per constatare i danni e riscontrando il foro del proiettile.

Solidarietà da Canale 5

Gli aggrediti hanno ricevuto attestati di solidarietà dal direttore di Canale 5, Giancarlo Scheri, e da tutto lo staff della rete. Scheri ha sottolineato in una nota che “La violenza non è mai la risposta. Tanto meno per chi, con le sue inchieste, vuole testimoniare situazioni di degrado e di illegalità“. E parlando non soltanto a proprio nome ma anche a quello dell’intera squadra di Canale 5, ha manifestato “tutto il sostegno possibile” a Brumotti e alla sua troupe per “l’inqualificabile aggressione” subita.

Giancarlo Scheri

Vicinanza dal sindaco di Palermo

Sulla vicenda è intervenuto anche Leoluca Orlando, sindaco del capoluogo siculo dov’è avvenuto il fatto, il quale su Facebook ha espresso la propria “netta condanna” e l’auspicio che i responsabili dell’aggressione a Brumotti e alla troupe del TG satirico di Antonio Ricci vengano presto scoperti e puniti dalle Forze dell’Ordine e dalla Magistratura.

Il post di Orlando

Inoltre Orlando ha espresso il proprio apprezzamento non solo a queste ultime, ma anche agli abitanti e associazioni del quartiere Zen 2 che “si prodigano e praticano ogni giorno la cultura della legalità dei diritti” tra coloro che invece, come abbiamo visto, vi si oppongono.