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Marmolada in allerta: escursioni pericolose, si sente l'acqua sotto il ghiacciaio

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Il suono inquietante registrato dagli esperti: sulle Dolomiti si sta sciogliendo anche il permafrost

L’ultimo assalto di Nerone in tutta Italia ha fatto salire la temperatura anche sulle vette della Marmolada, dove si sta registrando un’anomala ondata di caldo. Per questo la Protezione civile ha diramato un’allerta per gli escursionisti.

Caldo record sulle Dolomiti e escursioni a rischio

L’allerta meteo delle ultime ore raccomanda massima prudenza anche agli escursionisti e alpinisti. Le scalate sulle vette montuose italiane sono a rischio a causa delle alte temperature. La Protezione civile del Trentino suggerisce agli scalatori, agli alpinisti e escursionisti di prestare attenzione e consultare i bollettini meteo prima di avventurarsi sulle Dolomiti, in particolare nelle ascese della Marmolada, soprattutto a causa del caldo che sta investendo anche le alture.

Il 21 agosto a Punta Penia, 3.343 metri di altitudine, la colonnina di mercurio ha raggiunto +18 gradi, bene 6 in più rispetto al 3 luglio del 2022, quando un seracco del ghiacciaio collassò travolgendo e uccidendo undici alpinisti.

Ieri, in Piemonte la stazione di radiosondaggio di Novara Cameri ha stabilito il nuovo record dello zero termico registrato a ben 5.328 metri di altitudine. Questo dato indica l’altitudine sulla quale la temperatura nella libera atmosfera è di zero gradi Celsius.

Sulla Marmolada si sta fondendo anche il permafrost

Il Servizio prevenzione rischi della Provincia di Trento sta monitorando il ghiacciaio della Marmolada, ma questo non basta per evitare possibili collassi. Lo storico rifugista di Capanna Punta Penia, Carlo Budel, sente “l’acqua scorrere sotto il ghiacciaio”. “È un rumore inquietante. Proprio come l’anno scorso quando ci fu la tragedia”, osserva preoccupato anche per la fusione del permafrost, per proteggere la quale si stanno studiano possibili coperture di teli.

Cristian Ferrari, presidente della Commissione glaciologica della Società alpinistica tridentina, mette in guardia gli escursionisti: “Ciò che preoccupa non è solo la fusione dei ghiacciai ma anche la fusione del permafrost, cioè quella parte di terreno che dovrebbe essere perennemente ghiacciato e invece si scioglie e provoca scariche più frequenti di sassi. Soprattutto nel pomeriggio. Con il caldo l’evento si può amplificare. Dunque, si deve porre attenzione a dove si va”.