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Per Coldiretti servirebbero 100mila migranti per l'agricoltura

Coldiretti quantifica il numero di migranti necessari a certi tipi di lavoro

La politica e l'economia che dovrebbero andare di pari passo, altro che respingimenti, per Coldiretti servirebbero 100mila migranti per l'agricoltura

Altro che respingimenti, per Coldiretti servirebbero 100 mila migranti per l’agricoltura: nella giornata di domani, lunedì 27 marzo, scatterà il click-day per farne arrivare 82.705 secondo il nuovo decreto flussi del governo. E quegli arrivi in punto di legiferato sono in aumento rispetto ai 69.700 dell’anno precedente.

100mila migranti per l’agricoltura

Il decreto flussi, con il nuovo Dpcm di programmazione transitoria dei flussi, lo consente e secondo la Coldiretti la metà di essi lavorerà nei campi. I dati del Dossier Idos citati dall’organizzazione spiegano che “in Italia un prodotto agricolo su quattro viene raccolto da mani straniere, con 358mila lavoratori provenienti da ben 164 Paesi”. Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini l’ha spiegata più chiaramente, per lui sarebbero necessari “almeno centomila giovani e questa è una necessità da affrontare con un decreto flussi aggiuntivo, previsto peraltro dalla legge”.

Prandini: “Importanti le prenotazioni”

“Ma è importante anche il nuovo sistema di prestazioni occasionali introdotto nella Manovra dal Governo e sostenuto da Coldiretti, che porta una rilevante semplificazione burocratica per facilitare l’avvicinamento dei cittadini italiani al settore agricolo”. Ma chi potrà accedervi? “Pensionati, studenti, disoccupati, percettori di Naspi, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e detenuti ammessi al lavoro all’esterno. Al lavoratore saranno inoltre garantite le stesse tutele (contrattuali, previdenziali, assistenziali, ecc.) previste per gli occupati a tempo determinato”.