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Annuncio di Alain Delon: "A 82 anni mi allontano dal cinema"

Alain Delon

"A 82 anni mi fermo, non farò film di troppo", annuncia l'attore francese. L'unico rimpianto? "Non aver mai girato un film diretto da una donna"

Nella sua ricca carriera i film di Visconti, Antonioni. E una vita privata ricca di storie d’amore. E’ lui l’eterno sex symbol del cinema anni Sessanta e Settanta. La bellezza assoluta, il fisico atletico, il magnetismo dello sguardo tra innocenza e crudeltà, hanno affascinato donne e cineasti, ma sono stati anche la sua maledizione. “Non ho paura della vecchiaia, è l’infermità che mi spaventa, l’impotenza. Mai mi mostrerò al mio pubblico devastato nel fisico e abbrutito dalla malattia”, erano state le parole di Alain Delon ospite nel 2012 al Festival di Locarno, quando gli acciacchi del tempo hanno cominciato ad aggredirlo. Ha attraversato momenti di depressione forte, fino “a pensare al suicidio almeno un paio di volte. Non è difficile farlo, è difficile non pensare a quello che stai facendo”, si era confidato.

Brontolone, nostalgico, ma soprattutto orgoglioso di ciò che è stato: a 82 anni il divo francese ammira ancora le sue foto del passato che tappezzano in ogni angolo il suo studio. Figlio di salumieri di Bourg-la-Reine, troppo agitato per gli studi, impegnato in Marina alla fine della guerra in Indocina, Delon bazzica la malavita a Tolone e Marsiglia, poi nel quartiere parigino di Pigalle. Al cinema non ci pensa proprio. Ma una sua amica attrice, Brigitte Auber, lo presenta al regista Yves Allégret che lo ingaggia per Godot. Era il 1957. “Non sapevo far niente. Allégret mi spiegò: ‘Devi parlare come fai con me, guardare come mi guardi. Non recitare, vivi‘. Se non me lo avesse detto, non avrei mai avuto questa carriera”, ha raccontato. E proprio a questa straordinaria carriera, Delon ha deciso di porre fine.

“A 82 anni mi fermo”

Delon è protagonista di film di genere, avventura, criminalità, da “Colpo grosso al Casinò” a “Borsalino”, da “Crisantemi per un delitto” a “Frank Costello”. Tutti grandiosi incassi. Tante le incursioni nel cinema d’autore. Tra queste, “La prima notte di quiete” di Valerio Zurlini, “Mr. Klein” di Joseh Losey, la celebre “Nouvelle Vague” di Jean-Luc Godard. Una carriera di 95 film, che alla fine degli anni Settanta, con l’arrivo dei divi americani belli e palestrati, comincia a sfiorire e che si conclude ne 2008 quando si diverte a interpretare Cesare in “Asterix alle Olimpiadi”.

“Ho fatto tutto o quasi. Forse non ho mai interpretato Gesù Cristo”, disse a Cannes quando fu presentata la versione restaurata di “Delitto in pieno sole”. “Di sceneggiature me ne offrono. Tutte stronzate, ruoli da povero vecchio accanto alle star di oggi. Il cinema non mi manca“.

Alain Delon

Dopo una carriera eccezionale, Alain Delon ha deciso di fermarsi e “non fare il film di troppo”. Lo ha annunciato lo stesso attore, protagonista de “Il Gattopardo” e “Rocco e i suoi fratelli”, intervistato da Le Monde. Solo un rimpianto: “Non aver mai girato un film diretto da una donna. Vi rendete conto non mi è mai successo”. L’attore ha ammesso di essere “capitato in questo mestiere grazie a delle donne”. “Sono loro che mi fanno fare il cinema. Sono state le donne a volermi, a farmi, a darmi tutto. Donne che si sono innamorate di me. Hanno avuto minimo, sei o sette anni di più di me. E allora, negli occhi di queste donne, volevo vedere che io ero il più bello, il più grande, il più forte e così sono diventato attore”.

Alain Delon

Ha ribadito di non voler “combattere la battaglia di troppo”. Ha commentato: “Ho avuto una carriera talmente eccezionale da non voler fare il film in più. I registi con i quali potrei girare sono morti vi giuro. Oggi non vedo chi potrebbe farmi fare un film”. Tuttavia, ha espresso la sua intenzione di recitare in una piece dal titolo “Le Crepuscule d’un fauve”, di Jeanne Fontaine.