Marianna Piacente Roma: storia e progresso insieme. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuto all’assemblea del Bie (Bureau International des Expositions) a Parigi per sostenere la candidatura della capitale italiana come sede dell’Expo 2030.
I padiglioni rimarrebbero a disposizione delle nazioni
«Una città dal cuore antico, che batte al ritmo della storia» così la premier ha concluso il suo intervento a Parigi. Vediamone di seguito un estratto:
«Sono onorata di essere qui, noi crediamo molto nella candidatura di Roma come sede per l’Expo 2030. È per me un compito difficile ed emozionante, spero di riuscire a convincervi. Siamo pronti ad attivarci per garantire pari opportunità, anche dal punto di vista economico, per la partecipazione più ampia possibile alla nostra Expo. L’Expo di Roma non si concluderebbe dopo i sei mesi di esposizione: i padiglioni rimarrebbero a disposizione di tutte le nazioni che ne faranno richiesta per consentire loro di mantenere una propria rappresentazione, di istituire centri di ricerca e tecnologia, e di conservare uno spiraglio di dialogo».
«Portiamo insieme la storia nel futuro»
L’Expo in Italia sarebbe il primo (lunghissimo) passo di un percorso di progresso per la comunità internazionale, «per mostrare che i nostri obiettivi per il millennio possono essere raggiunti, che non sono solo parole e che il rapporto tra le persone e il loro ambiente può essere davvero migliorato lavorando insieme» ha rimarcato Meloni. Roma, d’altronde, è la città universale per eccellenza, la prima megalopoli della storia, che ha vissuto e continua a vivere «rigenerandosi costantemente».
