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Attentato Kabul, colpita moschea sciita: 20 morti e 35 feriti

Attentato Kabul

Un commando di quattro uomini ha fatto irruzione nel giorno della preghiera mentre all'interno si trovavano numerosi fedeli. L'Isis rivendica.

Attentato Kabul, ennesimo attacco che crea terrore e getta nuovamente, a distanza di pochi giorni, nello sconforto un’intera comunità. Secondo quanto viene riportato dai media locali, un commando armato ha fatto irruzione nella moschea sciita “Imam Zaman” di Kabul mentre era in corso la preghiera del venerdì.

Degli spari e delle esplosioni sono stati uditi, poi sono intervenute le forze antiterrorismo afgane. Solo dopo diverse ore la polizia ha annunciato che l’operazione era conclusa. A quanto pare, sono morti i quattro assalitori, di cui due kamikaze. Il bilancio dell’azione terroristica non è ancora ufficiale. Secondo il ministero della Sanità afgano, i morti sarebbero almeno 20 mentre 35 i feriti. Inoltre, una fonte ospedaliera conferma le 20 vittime e ritocca il numero dei feriti, 50.

Intanto, il portavoce del ministero dell’Interno, Najib Danish, al termine delle operazioni ha invece parlato di 12 vittime: dieci civili, un poliziotto e un agente delle forze speciali. Secondo fonti del consiglio sciita, tra le vittime ci sarebbe anche il religioso che officiava la preghiera del venerdì.

Nel frattempo, l’Isis ha rivendicato l’attacco. A darne la conferma è stata l’agenzia di stampa Amaq, megafono della comunicazione dell’Isis, che parla di “due combattenti che hanno portato l’assalto in cerca del martirio”, facendo riferimento all’azione dei due kamikaze. E’ già in passato che l’Isis prendesse di mira gli sciiti della regione. In particolare, l’assalto alla moschea sarebbe la terza irruzione da parte di suoi militanti in un luogo di culto sciita in meno di un anno, dopo quelle realizzate a Kabul e rivendicate nel novembre 2016 e nel giugno di quest’anno.