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Aurora Ramazzotti amica di Sara, figlia di Pino Daniele

Aurora Ramazzotti con Sara DanieleAurora Ramazzotti con Sara Daniele

Sara, figlia di Pino Daniele, ha festeggiato la propria laurea e con lei c'era anche l'amica Aurora Ramazzotti, che le ha fatto una dedica commovente

Poter avere accanto la propria migliore amica nei momenti speciali della vita è una felicità che non può essere descritta. In particolare quando questi momenti arrivano dopo un periodo non facile. È il caso di Sara Daniele, figlia del celebre cantautore Pino Daniele, scomparso ormai tre anni fa. La ragazza, oggi 22enne, si è infatti appena laureata presso la Westminster Business School di Londra. Nonostante il suo percorso di studi abbia preso inizio proprio in concomitanza con la morte del padre, come scrive lei stessa quello della laurea è stato un giorno davvero importante.

“Sono molto fiera di questo traguardo, perché ho iniziato il percorso universitario in un periodo non molto felice. Ma con la determinazione e il sorriso tutto si può raggiungere. Ho 22 anni e ho ancora tante avventure (quindi anche tante ansie). Ringrazio le persone che mi hanno sopportato allora, e che lo faranno anche in futuro! Saluti, La Dottoressa Daniele”.

Aurora Ramazzotti con Sara Daniele

Aurora con Sara

La dedica di Aurora Ramazzotti

A festeggiare con lei il perseguimento di questo importante traguardo, oltre alla madre e al ragazzo, c’era anche Aurora Ramazzotti. La figlia di Eros e Michelle Hunziker è infatti una sua grande amica. Proprio Aurora, con un post Instagram, ha voluto rendere omaggio al successo di Sara negli studi con una bellissima dedica che chiunque vorrebbe ricevere.

“Verso Sara ho sempre avuto un forte senso di protezione, quasi da sorella maggiore (nonostante sia più piccola di lei). Mi arrabbio quando non segue i miei consigli e faccio di tutto per evitare di vederla triste, a costo di fare la figura di quella pesante. La sua felicità è anche la mia. Oggi è stato un giorno importante e io penso a tutto quello che ci ha portate fino a qui ma soprattutto a ciò che ci riserva il futuro. Sono fiera di te che oggi chiudi un capitolo, anzi.. chiudi proprio un libro per iniziare a scriverne un altro. Spero con la consapevolezza di avermi sempre al tuo fianco. Ti voglio bene sorella!”

I fan della ragazza hanno ovviamente apprezzato moltissimo questa grande dimostrazione d’amicizia. Il rapporto di Aurora Ramazzotti per Sara Daniele è evidentemente molto sentito, nonché in grado di essere un sostegno nei momenti difficili. Ma ora per le due amiche è solo tempo di festeggiare alla grande, per poi pensare a cosa fare nel futuro.

Pino Daniele: “Poteva salvarsi”

A 3 anni dalla scomparsa di Pino Daniele, morto dopo un arresto cardiaco il 4 gennaio 2015, spuntano nuovi dettagli sul suo decesso. A porsi delle domande dando spazio ai dubbi dei familiari era stato qualche mese fa un noto settimanale di gossip. In quell’occasione per la prima volta era stata pubblicata la perizia dei medici legali incaricati dal Tribunale di Roma. “Nessuno mi ha detto davvero com’è morto e se poteva essere salvato. Purtroppo non ero con lui in quei momenti, ma sono convinta che, se ci fossi stata io, lui oggi sarebbe ancora qui”. Queste erano state allora le parole di Sara Daniele, rilasciate per il tramite della consulente Luisa Regimenti.

A provocare il decesso del celebre cantautore napoletano sarebbe stato uno “shock cardiogeno”. Pino Daniele era affetto da una “cardiomiopatia dilatativa post-ischemica”, era coronaropatico ed era stato anche sottoposto a un intervento di by-pass aortocoronarico”, come confermato dai medici. Il cantante, dunque, era a rischio. Secondo i medici, “la decisione di Daniele di volersi far trasportare a Roma non è stata scevra di rischi”. Bisognava agire subito, con tempestività, senza perdere un solo attimo. A peggiorare il quadro della situazione era stato anche il trasporto in auto con il cantautore seduto invece che sdraiato. “Possiamo esprimere un giudizio di mera perdita di chance derivata dall’aver il Daniele preferito il trasferimento sino a Roma piuttosto che affidarsi ai sanitari dell’ambulanza medicalizzata e raggiungere il centro ospedaliero più vicino”, avevano appuntato i periti.