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Aveva ucciso il padre e gravemente ferito la madre. Il figlio: "Mi davano fastidio le loro voci"

Omicidio padre confessione

Il dramma si è consumato in un appartamento di Nembro. Il figlio ha ammesso di aver ucciso il padre perché sentiva delle voci.

La tragedia si era consumata a Nembro nel bergamasco. Il 35enne Matteo Lombardini ha ucciso il padre a colpi di coltello, mentre la madre è stata ridotta in fin di vita. La donna, la 66enne Mariangela Stella, si trova ricoverata all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il figlio è stato invece arrestato ed è stato ascoltato dal giudice nell’interrogatorio di garanzia. Davanti al magistrato ha confessato di aver udito delle voci.

Omicidio, 35enne uccide il padre: in passato lo aveva già aggredito

Il fatto è avvenuto nella sera di sabato 28 ottobre intorno alle 19.40 in un appartamento di una palazzina di via Rossini a Nembro, in provincia di Bergamo. Sul posto è stato richiesto l’intervento degli uomini del nucleo operativo radiomobile di Bergamo. Stando a quanto si apprende, il giovane sarebbe stato colpito da malesseri di tipo psichico e già in passato avrebbe aggredito il padre, ferendolo anche in questo caso con un coltello. In quell’occasione l’uomo aveva scelto di ritirare la denuncia e di non portarla avanti.

La confessione del 35enne

Lombardini – riporta Bergamo News – lo scorso 24 ottobre, si era rivolto all’ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo. Aveva chiesto di poter essere ricoverato per uno stato d’agitazione, ma senza alcun successo. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia, l’uomo aveva dichiarato al giudice per le indagini preliminari che non c’era stato alcun “motivo scatenante” che lo aveva portato all’uccisione del padre, ma che “semplicemente da un po’ di tempo mi davano fastidio le voci dei miei genitori, così ho colpito più volte mio padre”. Il gip ha così proceduto con la convalida dell’arresto cautelare. Nelle prossime settimane è stato previsto il trasferimento in una struttura protetta.