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Baby gang: duemila in corteo a Napoli

Baby gang

Sono molti i napoletani che pensano che tutto ciò sia accaduto per 'colpa dello Stato'.

“Siamo tutti Gaetano” recitava così uno degli striscioni alla testa del corteo che si è svolto alla periferia di Napoli, verso la stazione della metropolitana di Chiaiano, una zona dove, la settimana scorsa, è stato aggredito a calci e pugni un 15enne che ha poi subito l’asportazione della milza. A sfilare sono stati soprattutto studenti, ma anche molti residenti del quartiere che invocano maggiore presenza delle istituzioni: “Non è colpa di Gomorra, è colpa dello Stato”, si legge su un altro striscione.

Baby gang: il corteo

Al corteo che si è tenuto questa mattina a Chiaiano, in provincia di Napoli, hanno partecipato il sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Migliore, il vicesindaco di Napoli, Raffaele Del Giudice, e il presidente della Municipalità Apostolos Paipais. I duemila napoletani che hanno partecipato al corteo hanno esposto anche striscioni di solidarietà anche per Arturo, il 17enne accoltellato a dicembre in via Foria che è tornato ieri a scuola dopo un lungo ricovero in ospedale.

Una manifestazione all’insegna della speranza di regalare alla città partenopea una tranquillità che da tempo manca, anche se per molti cittadini, la colpa principale di questo poco controllo non è dipesa dalla camorra quanto dallo Stato che negli ultimi anni si è assentato sempre di più.

La decisione di Minniti

“Non dico che le baby gang siano terroristi, ma usano metodiche di carattere terroristico: quella di colpire perché si è casualmente in un posto. Abbiamo un’assimilazione di metodiche tipiche di altre attività criminali. C’è una violenza nichilista che non ha alcun rispetto per il valore della vita, ed è ancora più drammatico se impatta con dei giovanissimi”. Così il ministro Marco Minniti al termine del vertice in prefettura a Napoli. Anche Arturo e Maria Luisa Iavarone, in Prefettura, a Napoli, in occasione del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza.

“Possiamo dire di essere sulla buona strada o di aver già individuato i responsabili delle violenze inaccettabili di questi giorni a Napoli. Questo grazie all’aumento dell’efficienza dei mezzi di contrasto, in particolare la videosorveglianza”, ha detto il ministro.