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Bari, famiglia accoglie 8 ucraini: "La cosa più straziante è vederli soffrire per papà, fratelli e figli"

Bari famiglia accoglie ucraini

Madre, sorella e nipoti di Yuliya, sposata con Antonello Ladisa, sono fuggiti dall'Ucraina insieme a un'amica e ai suoi figli: a Bari hanno trovato una casa.

Con lo scoppio della guerra in Ucraina è gara di solidarietà per aiutare i cittadini in fuga dai drammi del conflitto. Lo testimoniano i numerosi gesti di solidarietà degli italiani. In tanti, da qualsiasi parte del Paese, si sono impegnati a inviare in Ucraina cibo, medicinali, abiti e coperte, fino ai giochi per bambini. Aumentano i profughi in fuga dalla guerra e molti di loro vengono accolti in Italia: lo testimonia la storia di Antonello Ladisa, che con la sua famiglia ha accolto 8 ucraini scappati dal conflitto.

Bari, famiglia accoglie profughi ucraini

La casa di Antonello Ladisa, imprenditore di Bari, è stata unita a quella della madre, che vive da sola: così nel capoluogo pugliese, lui e sua moglie Yuliya hanno accolto a 8 persone, tra donne e bambini, scappate dalla guerra in Ucraina.

La mamma e la sorella di Yuliya, insieme a un’amica e ai rispettivi figli, sono stati accolti dalla coppia.

Le parole di Antonello

Dopo l’accoglienza in casa propria, il signor Ladisa ha raccontato: “La cosa più straziante è veder loro soffrire per i papà, i fratelli e i figli rimasti in Ucraina perché precettati. Famiglie divise. Compresa mia suocera che ha dovuto salutare il marito, il padre di Yuliya, perché ancora arruolabile. Elena, l’amica di Yuliya, ha saputo che il figlio di 18 anni, come gli altri del resto, è stato chiamato alle armi”.

Antonello, inoltre, fa sapere: “Sono tanti gli italiani pronti a farlo”. Quindi ha aggiunto: “Ci sono i gestori di un bar che si sono detti disponibili ad assumere almeno un ragazzo nel loro esercizio. Così una scuola di danza e i gestori dello Stadio del Nuoto hanno messo a disposizione corsi gratuiti. Sono persone che in realtà potrebbero non avere affatto problemi economici, gente del ceto medio e imprenditoriale che aveva una vita agiata ed è arrivata con in valigia molti euro in contanti. Persone che, dopo aver lasciato tutto, non vedono l’ora di poter tornare nel loro Paese e nelle loro case. Noi continuiamo ad aiutare loro e altri, con Yuliya disponibile a fare da traduttrice e la speranza che questo incubo finisca al più presto per tutti”.