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Bimbo risucchiato dallo scarico alle Terme di Cretone, si indaga per omicidio colposo. I tre punti da chiarire sull’incidente mortale

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Tragedia alle Terme di Cretone: quali sono i tre punti da chiarire sul caso del bimbo morto dopo essere stato risucchiato da uno scarico.

Esistono alcune zone d’ombra sul caso del bimbo morto alle Terme di Cretone, a pochi chilometri da Roma, dopo essere stato risucchiato da uno scarico durante le operazioni di svuotamento di una vasca: mentre la procura sta indagando per omicidio colposo, ecco quali sono i tre punti che le autorità stanno tentando di chiarire.

Aperto un fascicolo per omicidio colposo

La procura di Tivoli ha aperto un fascicolo per il reato di omicidio colposo a carico di ignoti nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del bimbo di 8 anni morto nella serata di giovedì 17 agosto alle Terme di Cretone dopo essere stato risucchiato da uno scarico. Si tratta di un atto dovuto in attesa che vengano portate a termine le verifiche necessarie sulla struttura, avviate nella mattinata di venerdì 18 agosto alla presenza del pm di turno. Intanto, l’impianto termale è stato posto sotto sequestro.

Mentre le autorità si sono già occupate di raccogliere le testimonianze dei clienti presenti al momento della tragedia che non ha lasciato scampo alla vittima, al momento sono tre i punti da chiarire sulla morte del piccolo Stephan, figlio di una coppia di russi che da tempo risiede in zona.

Bimbo morto alle Terme di Cretone risucchiato da uno scarico: i tre punti da chiarire

In primo luogo, è necessario stabilire perché la vittima fosse in acqua nonostante l’avvio delle procedure di svuotamento serale delle vasche termali. Si sta indagando al fine di verificare se il bambino si sia tuffato oppure se sia accidentalmente caduto mentre erano in corso le operazioni di svuotamento o, ancora, se gli addetti che si stavano occupando delle procedure le abbiano avviate senza rendersi conto della presenza del piccolo in acqua.

Il secondo punto da chiarire consiste, invece, nel controllare se tutte le norme di sicurezza siano state rispettate e, quindi, se prima di procedere con lo svuotamento della vasca i bagnanti siano effettivamente stati avvisati di uscire dall’acqua.

Infine, si sta tentando di capire se fosse prevista la presenza di un bagnino presso l’impianto termale, se alle 18:30 (orario di chiusura) fosse ancora in servizio o se fosse già andato via e, ancora, se a chiusura del bocchettone di scarico ci fosse o meno una grata. Nel caso in cui fosse stata presente una grata a chiusura dello scarico, il bambino sarebbe stato ugualmente risucchiato ma forse il suo salvataggio sarebbe stato possibile.