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Britney Spears in tribunale contro la tutela del padre: “Sono traumatizzata, merito un futuro migliore"

Tribunale

Britney Spears è stata ascoltata dalla corte del tribunale di Los Angeles: la cantante ha chiesto la revoca della sua tutela legale affidata al padre.

La cantante Britney Spears è stata ascoltata dal tribunale di Los Angeles in relazione alla battaglia legale messa in atto per essere svincolata dalla tutela del padre che, da ormai 13 anni, gestisce le sue finanze.

Britney Spears in tribunale contro la tutela legale del padre

Il tribunale di Los Angeles ha ascoltato la testimonianza di Britney Spears, espressa in videoconferenza, pronunciata contro la tutela legale che il padre della cantante, Jamie Spears, esercita sulle sue finanze da 13 anni.

Nel 2008, infatti, dopo il devastante crollo nervoso che l’artista mostrò in pubblico e in seguito al quale le sue foto con il capo rasato fecero il giro del mondo, Jamie Spears venne nominato tutore legale della figlia.

A oltre un decennio di distanza dagli eventi del 2008, la cantante ha deciso di ribellarsi al controllo paterno e di rivendicare i propri diritti, chiedendo che la tutela legale venga revocata.

Il rapporto tra Britney Spears e il padre, del resto, è stato descritto dalla donna come estremamente conflittuale.

Britney Spears in tribunale contro la tutela del padre: “Sono traumatizzata”

Prima del suo intervento presso il tribunale di Los Angeles, Britney Spears ha chiesto alla corte che le sue dichiarazioni venissero rese pubbliche e ascoltate anche al di fuori dell’aula.

Nel corso della sua testimonianza, sviluppata attraverso la lettura di una lettera, la cantante ha espresso con estrema lucidità e chiarezza la rabbia, la frustrazione e la tristezza provate nei confronti della tutela legale alla quale viene costretta dalla legge dal 2008.

L’artista, quindi, commentando l’accordo stipulato 13 anni fa, ha rivelato: “Ho detto al mondo che sono felice e che sto bene – e ha aggiunto – ma non è vero. Sono traumatizzata. Non sono felice, non riesco a dormire”.

Il racconto fornito al tribunale rappresenta la prima occasione durante la quale Britney Spears si rivolge direttamente alla corte dal giorno in cui il suo avvocato, Samuel Ingham III, ha formalmente richiesto la sospensione della tutela legale affidata a Jamie Spears, unico amministratore del patrimonio della donna, stimato intorno ai 60 milioni di dollari nel 2020.

In relazione alla battaglia intrapresa, la cantante ha annunciato di voler presentare una petizione per liberarsi dalla tutela, sottraendosi all’obbligo di doversi sottoporre a una valutazione sanitaria.

In merito a una simile possibilità, il legale di Britney Spears ha spiegato di non aver ancora ricevuto l’incarico di presentare in modo ufficiale una simile richiesta a nome dell’artista.

Britney Spears in tribunale contro la tutela del padre: “Merito un futuro migliore”

Per rendere pubblica la testimonianza di Britney Spears, il tribunale di Los Angeles ha allestito una sala a circuito chiuso destinata i giornalisti poiché in aula non erano presenti posti sufficienti per ospitare tutti coloro che sono stati attirati dal caso. In tanti, ad esempio, i fan e i sostenitori della cantante che si sono recati alle porte del palazzo di giustizia e hanno organizzato una manifestazione lanciando l’hashtag #FreeBritney.

L’intervento di Britney Spears in presenza della corte ha avuto una durata di circa venti minuti e, in questo contesto, l’artista ha affermato: “Sono successe molte cose da due anni fa, l’ultima volta che sono stata in tribunale. Non sono tornata in tribunale perché non mi sentivo ascoltata”.

Il riferimento è alla tournée del 2018, che l’artista venne costretta a organizzare e durante la quale le fu più volte imposto di esibirsi.

Il discorso di Britney Spears si è poi focalizzato sull’assunzione di medicinali a base di litio che le sarebbe stata imposta contro la sua volontà: “È un farmaco forte punto poi diventare mentalmente menomato se lo prendi per più di 5 mesi. Mi sentivo ubriaca non potevo nemmeno avere una conversazione con mia madre o mio padre sono nulla. Sono stata affidata a sei diverse infermiere”.

Infine, la cantante ha criticato il modo in cui la sua famiglia e suo padre Jamie Spears hanno gestito la tutela, asserendo: “La mia famiglia non ha fatto un c***o di niente. Qualsiasi cosa dovessi fare, mio padre è stato colui che ha approvato tutto”.

Britney Spears, quindi, ha concluso la sua testimonianza chiedendo alla corte che la sua vita le venga restituita in modo tale da poter finalmente tornare alla normalità, sposare il suo compagno e creare una nuova famiglia, rivelando: “Non sto mentendo, merito un futuro migliore. Voglio essere in grado di sposarmi e avere un bambino. Mi è stato detto che non posso sposarmi. Ho un IUD (dispositivo intrauterino) dentro di me, ma questa cosiddetta squadra non mi lascia andare dal dottore per rimuoverlo perché non vogliono che io abbia più figli. Questa tutela mi sta facendo più male che bene. Mi sento afflitta, vittima di bullismo, esclusa e sola. Sono stanca di sentirmi sola. Merito di avere gli stessi diritti degli altri, di avere un figlio o almeno una di queste cose”.