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Calcio alla svolta: verso l'addio all'esclusività dei diritti

Pronta una rivoluzione sui diritti tv del calcio?

Un mercato con offerte per garantire pluralità come vuole Agcom, il calcio forse è arrivato alla svolta: verso l'addio all'esclusività dei diritti

La possibilità è concreta ed il calcio potrebbe essere alla svolta ed andare verso l’addio all’esclusività dei diritti. Ebbene si, viene indicata come una delle possibili strade per rilanciare il prodotto in Serie A e tenere i ricavi alti ed in vista dell’assegnazione dei diritti tv per il prossimo ciclo triennale o quinquennale l’ipotesi si fa concreta. 

Calcio, addio all’esclusività dei diritti?

Che significa? Innanzitutto che fra le strade da prendere ce n’è una che per esempio con  Serie B ha dato “frutti importanti nel triennio in corso”. Partiamo proprio dalla serie cadetta: lì non era stata fissata alcuna esclusiva per il bando 2021-2024 ed un tariffario unico per chiunque fosse interessato all’acquisizione dei diritti. Con quella mossa gli introioti erano raddoppiati ed erano schizzati da 26,7 a 50 milioni di euro. Oggi la B è trasmessa da tre differenti enti di broadcasting: DAZN, Sky ed Helbiz. 

Dalla serie cadetta ad un nuovo modello A

Per la Serie A? Li le cose sono differenti e il modello B è stato analizzato da molti ambienti, dato che la massima seria è prossima a indire il bando per i diritti tv. In quel caso vige l’esclusiva a DAZN per la trasmissione e la quota dei diritti domestici è scesa “da 973 a 927,5 milioni a stagione”. E attenzione, potrebbero fungere da incentivo anche le linee guida approvate dall’AgCom per il prossimo ciclo di diritti. Perché? Perché l’autorità in questione raccomanda che partite siano trasmesse da più operatori possibili in un’ottica di pluralità di offerte e con lo scopo di ridurre il prezzo medio. Insomma, gli utenti sceglierebbero e in regime di concorrenza lo farebbero su un mercato di offerte “al ribasso”.