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Calenda si dimette dal consiglio comunale di Roma: "Gualtieri si crede Mandrake"

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Carlo Calenda, leader di Azione, si è dimesso dal consiglio comunale di Roma e dopo l'annuncio attacca Gualtieri: "Si crede Mandrake"

Carlo Calenda, leader di Azione, si è dimesso dal consiglio comunale di Roma e dopo l’annuncio attacca Gualtieri: “Si crede Mandrake.”

Carlo Calenda si dimette dal consiglio comunale: l’annuncio

L’annuncio di Calenda è arrivato via Twitter: “Come previsto e dichiarato agli elettori prima del voto, la presenza in Consiglio Comunale è incompatibile con il lavoro di europarlamentare e leader di partito. Rimanere per ragioni simboliche è assurdo. Lascerò spazio a Francesco Carpano che ha coordinato il programma della nostra lista. Francesco è un giovane preparatissimo e molto motivato, che non vede l’ora di dedicare il 100% del suo tempo al lavoro in Consiglio e in particolare ai temi dei rifiuti e dei trasporti che segue da quasi due anni. Dunque largo a lui.”

Carlo Calenda si dimette dal consiglio comunale: l’attacco a Gualtieri

A Radio Capital Calenda non rinuncia ad attaccare nuovamente il sindaco Gualtieri: “È stata sbagliata la promessa: nessuno può ripulire Roma in due mesi. Io non mi sento di giudicare Gualtieri in due mesi, ci vuole tempo, mi sento di dire che ha detto una stupidaggine. Che sei Mandrake, ci vuole più tempo, se noi non facciamo un termovalorizzatore e non rimettiamo gli spazzini di quartiere possiamo pure fare una pulizia straordinaria ma alla fine quello che ti succede è che ti si risporca la città.”

Carlo calenda si dimette dal consiglio comunale: il lavoro nel consiglio

In ultimo Calenda critica il modo in cui si lavora nel consiglio: Io con tutta franchezza ci sono andato in aula Giulio Cesare. Ho commentato le linee guida di Gualtieri, ho partecipato alle prime votazioni però non avevo mai sperimentato nella mia vita una cosa simile: la prima volta che sono andato sono arrivato all’orario stabilito ed eravamo in quattro. Premesso che lavorare così è sbagliato in assoluto ma sicuramente non lo può fare chi è un segretario di partito e un europarlamentare.”