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Caro benzina, scatta l'obbligo del cartello medio, ma i benzinai non ci stanno

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Dal 1° agosto è obbligatorio esporre i prezzi medi, ma i benzinai rigettano le accuse di speculazioni dei listini

Il caro benzina è stato uno dei temi più dibattuti e controversi dell’ultima campagna elettorale. A quasi un anno dall’insediamento del nuovo governo, da oggi è obbligatorio il cartello con il prezzo medio dei carburanti. Una scelta concepita per frenare presunte speculazioni sui prezzi al consumo, ma che sta già suscitando delle polemiche.

Il cartello con il prezzo medio della benzina

Dopo sei mesi dall’approvazione è scattato oggi l’obbligo di esporre i prezzi medi nazionali nelle stazioni di rifornimento dei carburanti. La media dei prezzi sarà disponibile anche sul portale istituzionale online del Ministero delle Imprese.

Tutti gli esercenti benzinai dovranno esibire obbligatoriamente i prezzi medi regionali; una misura concepita almeno nelle intenzioni per dare maggiore trasparenza ai consumatori, più consapevoli al momento dell’acquisto.

Caro benzina: cosa cambia dal 1° agosto

Nella sostanza del portafogli cambia poco o nulla, anche perché i prezzi non cambieranno, e molte promesse (come quella dell’ulteriore taglio delle accise) si sono rivelate impraticabili. Infatti, il governo Meloni ha già chiarito che non intende tagliare nuovamente le accise.

Quanto al cartellone obbligatorio, dal primo agosto i consumatori potranno consultare sul led i prezzi medi self-service per benzina e gasolio, e i prezzi medi serviti per metano e gpl. Sulle autostrade i distributori di carburanti dovranno riportare sul cartellone il prezzo medio per la rete autostradale, che sarà uguale in tutti i territori regionali italiani.

Le tariffe medie saranno aggiornate ogni mattina, a cominciare dalle ore 8,30, sul portale nazionale istituzionale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), nella Sezione piattaforma Osservaprezzi.

I benzinai non ci stanno: “Nessuna speculazione sui prezzi”

I benzinai non ritengono efficace la soluzione del cartello del prezzo medio.

Bruno Bearzi, presidente FIGISC (federazione dei benzinai di Confcommercio), spiega che “le forti tensioni sui prezzi dei carburanti che si registrano in questi giorni sono effetto della situazione internazionale dei mercati”. “Sotto l’effetto dei tagli alla produzione, dell’aumento della domanda, del decrescere delle scorte e di un gap della raffinazione dei prodotti raffinati del 20 % rispetto alla domanda, questa è purtroppo la conseguenza alla pompa, una conseguenza allargata al mondo intero e non certo solo al nostro Paese”.

“Ci troviamo di fronte ad un’altra tempesta dei prezzi – osserva Bearzi – che nulla ha a che fare con supposte manovre speculative sulla mobilità d’agosto degli italiani, e sostenere queste tesi significa creare complottismo e disinformazione sulle vere ragioni degli aumenti”.