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Caro prezzi, indagine della procura di Roma: si cercano ragioni e responsabili

Inchiesta della procura di Roma sul caro prezzi

Caro prezzi, indagine della procura di Roma. L'inchiesta punta a cercare le ragioni del caro energia e carburante, nonché eventuali responsabili.

Caro prezzi, indagine della procura di Roma per individuarne motivi e responsabili. Il procedimento è al momento contro ignoti, senza indagati né ipotesi di reato.

Caro prezzi, indagine della procura di Roma

“L’indagine è volta a verificare le ragioni di tale aumento ed individuare eventuali responsabili”, spiega la Procura di Roma. Il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza romana si sta occupando degli accertamenti.

“E’ quello che abbiamo chiesto sabato. Ora la Procura senta anche il ministro Cingolani come persona informata sui fatti, come da noi chiesto, così che possa spiegare ai magistrati il contenuto delle sue importanti dichiarazioni e delle accuse che ha fatto”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

Caro prezzi, l’esposto del Codacons

Lo scorso gennaio 2022 il Codacons aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, chiedendo di indagare su di una truffa e accertare la presenza o meno di speculazioni sui mercati internazionali di energia, elettricità e gas. Ora c’è un secondo esposto, presentato all’Antitrust e a 104 Procure della Repubblica italiane, in cui si chiede di espandere le indagini ai carburanti e alle speculazioni sull’innalzamento dei prezzi.

Caro prezzi, il presidente Codacons: “Chiediamo l’aiuto dell’Antitrust”

“Grazie al nostro esposto la magistratura ha finalmente deciso di fare luce sugli assurdi rincari che si stanno abbattendo sui consumatori italiani”, afferma il presidente Codacons Carlo Rienzi. “Ora chiediamo che anche l’Antitrust e le altre Procure si attivino sulla base della nostra denuncia, inviando i Nas e la Guardia di Finanza presso società petrolifere, distributori, grossisti e aziende di intermediazione attive nella vendita dei carburanti e sequestrando le bolle di acquisto dei carburanti e tutti i documenti fiscali utili a verificare le differenze esistenti nei prezzi di acquisto e di vendita dei prodotti petroliferi prima e dopo lo scoppio della guerra in Ucraina”.