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Catania, beni sequestrati a imprenditore vicino ai clan

Catnia

Stamane la divisione anticrimine della Questura di Catania ha sequestrato 41 milioni di euro in beni a un imprenditore ritenuto vicino ai clan.

La divisione anticrimine della Polizia di Stato della Questura di Catania, ha stamane sequestrato beni per 41 milioni di euro. Si tratta di beni di natura mobile e immobile sequestrati a un imprenditore della zona. L’interessato dal provvedimento giudiziario è l’imprenditore Giuseppe Guglielmino. Il sequestro è scattato perché gli investigatori hanno ritento l’imprenditore essere troppo vicino alle sfere d’affari e di interessi dei clan. Nello specifico gli uomini della Polizia hanno parlato della sua vicinanza con gli uomini del clan Cappello.

Si tratta di un ingente quantità di beni sequestrati di varia natura. A fare richiesta per il provvedimento, è stato la DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) della città etnea. A fare seguito alla richiesta della DDA anche il Questore di Catania, il dottore Alberto Francini. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale etneo a seguito delle richieste. Alle 10.30 di oggi si avrà una conferenza stampa presso il palazzo della Questura di Catania, in piazza Santa Nicolelella, nel capoluogo etneo. Conferenza stampa ove verranno svelati i particolari dell’indagine e dell’operazione.

Catania

I beni sequestrati (ricordiamo che si tratta di 41 milioni di euro totali) sono di varia natura. Come dicevamo si tratta sia di beni mobili, beni immobili e imprese. Beni sia privati, posseduti direttamente dal singolo imprenditore soggetto al provvedimento; sia societari. Il sequestro dei beni societari sono infatti la parte più consistente del sequestro effettuato stamane. Per lo più si tratta di beni afferenti al settore della grande distribuzione alimentare. Gli uomini della Polizia di Stato hanno infatti posto i sigilli a 13 supermercati nella città etnea. Tutti e 13 gli spacci alimentari sono a marchio GM. Società facente capo a Guglielmino.

Insieme ai 13 supermercati sono stati sequestrati anche i registri della contabilità relativi alle attività dell’imprenditore. Insieme ai beni di varia natura sono stati posti sotto sequestro, e congelati, anche alcuni dei conti correnti dell’uomo d’affari catanese. I 13 supermercati posti sotto sequestro sono situati sia in città che nell’hinterland etneo. Gli uomini della Polizia ritengono che i suddetti locali sequestrati siano stati acquisiti dall’uomo grazie ai proventi tra traffici illeciti. Potrebbero benissimo essere un ripiego per il riciclaggio del denaro sporco.

Il clan Cappello-Bonaccorsi

Continua la battaglia delle forze dell’ordine etnee contro il clan Cappello-Bonaccorsi. Negli ultimi mesi diverse le operazioni che hanno sferrato colpi ai mafiosi. Tra di esse ricordiamo il sequestro ingente di beni e le operazioni e gli arresti afferenti al comparto dei rifiuti. La più importante delle operazioni recenti è stata l’operazione Gorgoni, che ha svelato una pesante intrusione di questa famiglia nei meccanismi della raccolta dei rifiuti. Operazione che ha svelato un giro di appalti e mazzette e fughe di notizie riservate a Catania e nel territorio circostante. Continua la strenua lotta tra forze dell’ordine e famiglie mafiose.