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Chiara Ferragni si difende sul caso pandoro: rilasciate dichiarazioni in un'intervista al Corriere

Chiara Ferragni intervista

Per la prima volta Chiara Ferragni lascia dichiarazioni sul caso Pandoro, in un'intervista al Corriere, e si difende dalle fake news

Dopo l’accusa di truffa aggravata per il caso pandoro, Chiara Ferragni si racconta e si difende in un’intervista rilasciata per il Corriere.

L’intervista di Chiara Ferragni al Corriere. Ecco le sue dichiarazioni

La sua reazione quando è arrivata la notizia dell’Agcom:

«Ho passato sabato e domenica chiusa in casa, con addosso la stessa tuta, a leggere cose terribili e completamente false, che avevo truffato i consumatori e perfino i bambini malati».

Sull’accusa di truffa aggravata della Procura di Milano, effettuata dalla Guardia di Finanza, Chiara Ferragni sottolinea:

«La donazione è stata fatta subito dopo la firma del contratto ed è stata fatta subito proprio perché l’importo di 50mila euro era certo e slegato dalle vendite e poi perché speravamo che il macchinario arrivasse prima della messa in vendita del pandoro».

Chiara Ferragni si difende per l’accusa di truffa nell’intervista al Corriere

«Il principio è che, nell’ambito di operazioni commerciali, è una buona idea aggiungere una parte di beneficenza anche piccola rispetto al contratto. Ho sempre pensato che, fra niente e poco, era comunque del bene che veniva fatto. Nel cartiglio e nei miei post, però, abbiamo sempre scritto e detto che ‘Chiara Ferragni e Balocco sostengono l’ospedale…’, mai che una percentuale delle vendite sarebbe andata in beneficenza».

Chiara Ferragni nell’intervista racconta la sua vita dopo le notizie false e negative sulla sua persona

«Il mio nome su Google? L’ho cercato. L’ho sempre fatto e, adesso, lo faccio con maggiore frequenza e, quando escono nuove fake news, è molto difficile non rispondere subito. Cerco il mio nome perché vorrei il controllo su tutto e per avere il polso di quello che si dice su di me, anche se poi mi deprimo di più e mi sento meno forte di prima».