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Confindustria: "Rallenta la crescita dell'economia italiana, frenata dai tassi alti"

Frenata Pil Italia, produzione in diminuzione

Secondo l'ultimo report de centro studi di Confindustria, la crescita in Italia è stagnante, sorretta dai servizi come il turismo, ma frenata dagli alti tassi di interesse

“Andamento lento” della crescita in Italia, sorretta dai servizi ma frenata dagli alti tassi di interesse della BCE che giudica l’inflazione ancora troppo alta. Questo il quadro riassuntivo che emerge dagli studi di Confindustria

Confindustria: Pil rallenta

Nel secondo trimestre del 2023, l’economia italiana ha registrato una crescita molto debole, quasi stagnante, a causa della diminuzione nel settore industriale e delle costruzioni, mentre i servizi hanno continuato a crescere in modo moderato. Le aspettative per il terzo trimestre sono leggermente più positive.

Questo in sintesi il report tracciato dal Centro studi di Confindustria (Csc) nel report Congiuntura flash di Luglio 2023. Dai dati emerge chiara la correlazione tra la frenata della crescita dell’economia italiana e l’aumento dei tassi di interesse.

L’effetto negativo dell’aumento dei tassi

Se infatti il prezzo del gas ha smesso di diminuire ed è ora stabile poco al di sopra dei minimi, l’inflazione è scesa solo parzialmente. Ciò ha portato la Banca Centrale Europea (BCE) , che la giudica ancora troppo alta, ad aumentare nuovamente i tassi di interesse, (un altro rialzo a luglio, a 4,25%) con un impatto negativo sulle condizioni di credito. Nel frattempo, il traino estero che aveva sostenuto le esportazioni di beni si è arrestato.

L’inflazione in Italia

Nello specifico. in Italia l’inflazione continua a diminuire, registrando un tasso annuo del 6,4% a giugno. Un calo che, come nell’ambito europeo prima descritto, è dovuto al prezzo del gas. Sebbene i prezzi alimentari restino elevati, con un aumento del +10,7% rispetto al picco del 12,9%, si sta verificando un rallentamento grazie alla stabilizzazione dei prezzi delle materie prime, che hanno avuto una flessione negli ultimi due mesi.

La contrazione del credito per le imprese

Le imprese italiane stanno affrontando un costante aumento dei tassi di interesse sui prestiti bancari, che hanno raggiunto il 4,81% a maggio. Questo aumento dei costi sta portando a una diminuzione del credito bancario disponibile, che è sceso del 2,9% su base annua a maggio. Le imprese italiane stanno affrontando un costante aumento dei tassi di interesse sui prestiti bancari, che hanno raggiunto il 4,81% a maggio. Le indagini Istat e Banca d’Italia evidenziano una quota significativa di imprese che non ottiene credito (6,0%), soprattutto perché rinuncia per le condizioni onerose (56,3%).

Riduzione dell’export italiano

La principale spinta nei servizi rimane il turismo con la spesa degli stranieri in Italia a maggio registra un +13,2% sul 2022.

A maggio si è attenuata la riduzione dell’export italiano (-0,3% a prezzi correnti); calo influenzato principalmente dalla forte diminuzione della domanda proveniente dai paesi dell’Unione Europea, che è scesa del 1,7%. Tuttavia, c’è stata una buona performance nel mercato extra-UE, con un aumento del 1,2% delle esportazioni verso destinazioni al di fuori dell’Unione Europea.Tra le diverse categorie di prodotti, i beni strumentali hanno registrato il calo più significativo, con una diminuzione del 2,6%. Questo è stato il secondo settore più colpito dopo quello dei beni energetici.