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Cortina, Olimpiadi invernali 2026: perché nessuno vuole costruire la pista da bob?

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Le Olimpiadi invernali del 2026 a Milano-Cortina s'avvicinano, ma rimane un rebus la costruzione della pista per le gare di bob

Continua l’odissea relativa alla costruzione della nuova pista da bob di Cortina d’Ampezzo, in Veneto, per le Olimpiadi invernali del 2026. Era atteso per mercoledì 20 settembre l’esito della ricerca di società disposte a costruirla, ma ancora una volta nessuno s’è fatto avanti. Intanto il tempo stringe e le Olimpiadi invernali s’avvicinano.

Le Olimpiadi invernali del 2026 a Milano-Cortina s’avvicinano, ma rimane un rebus la costruzione della pista per le gare di bob

A frenare tutti i possibili costruttori sono i costi, i tempi e la complessità di tale cantiere. Già a luglio il primo bando di gara andò deserto, tanto da spingere la Simco, società che ne gestisce l’appalto, ad avviare una ricerca sul mercato di grosse società che potessero gestire tale incarico. Tra le realtà contattate, come riportato da Il Sole 24 Ore, figura anche quella Webuild a cui è già stata assegnata la costruzione del ponte sullo stretto di Messina.

Anche la Webuild però, così come le altre società contattate da Simco, avrebbe rifiutato l’incarico a causa di un’offerta economica ritenuta insufficiente, e dei tempi del cantiere molto stretti: il bando infatti prevede 807 giorni di cantiere e ne mancano circa 860 all’inizio delle Olimpiadi. Ma la pista dovrebbe essere completata comunque molto prima, già entro la fine di novembre del 2024, per tutti i test e collaudi necessari.

Costi, criticità e ipotesi

Relativamente ai costi invece, la Regione Veneto e la fondazione Milano Cortina avevano previsto una spesa di 85 milioni di euro per la costruzione della pista. Il progetto completo è stato rivisto in più occasioni per cercare di risparmiare, ma l’incremento dei costi delle materie prime non ha aiutato e le stime continuano a cambiare: all’inizio di febbraio il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha detto che i costi sarebbero potuti aumentare fino a 120 milioni di euro.

Il tempo stringe e si pensa anche ad un piano b qualora non si riesca ad avere la pista in tempo a Cortina. Arrivano anche candidature a ospitare le gare di bob, sia dal Piemonte che dall’Austria, ma la fondazione Milano Cortina ha sempre respinto tutte le offerte soprattutto per via delle promesse fatte a Cortina e della dichiarata impossibilità di organizzare le gare all’estero.

Quali ipotesi adesso? Simco potrebbe decidere di aprire una nuova gara d’appalto incrementando la cifra a disposizione, oppure potrebbe avviare una nuova indagine aprendo la porta anche a imprese estere.