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Covid, Arma in lutto: all'età di 56 anni si è spento il Comandante Alberto Lovison

L'Arma piange Alberto Lovison, morto di Covid

Il militare dell'Arma dei Carabinieri Alberto Lovison dalla fine di marzo era ricoverato in terapia intensiva all'ospedale di Udine a causa del Covid.

Dopo la recente dipartita di Franco Galiardo, comandante della Stazione dei Carabinieri Forestale di San Marco dei Cavioti, l’Arma dei Carabinieri piange un altro figlio a causa del Coronavirus.

Morto il Comandante Alberto Lovison

All’età di 56 anni si è spento Alberto Lovison, Comandante del Nucleo Comando della Compagnia di Aurisina, in provincia di Trieste

Il carabiniere, dopo aver contratto il Covid-19, dal 31 marzo era stato ricoverato dapprima all’ospedale di Palmanova e poi in quello di Udine nel reparto di terapia intensiva, dove, dopo aver lottato con tutte le sue forze, è deceduto a seguito di alcune complicazioni.

Chi era Alberto Lovison

Il Maresciallo Maggiore Alberto Lovison, era entrato nelle fila dell’Arma nel 1987 e si era dedicato con passione e dedizione alle diverse esperienze professionali.
Ha prestato servizio presso le Stazioni di Aurisina (TS), Duino (TS) e Palmanova (UD), nonché nel delicato ruolo di Capo Centrale Operativa di Trieste. Dal 2007 era nell’attuale incarico, dove era diventato un punto di riferimento per tutti i colleghi. 

Il cordoglio dell’Arma

Con una nota pubblicata sui profili social, l’intera famiglia dell’Arma dei Carabinieri ha espresso il suo cordoglio alla famiglia del militare:

La grande famiglia dell’Arma dei Carabinieri si stringe nel dolore alla moglie, alla figlia, ai familiari e a tutti coloro che hanno conosciuto e amato il Mar. Magg. Alberto Lovison, Comandante del Nucleo Comando della Compagnia di Aurisina (TS), vittima del coronavirus. Era ricoverato all’ospedale di Udine dal 31 marzo e ha lottato fino alla fine con tutte le sue forze. Alberto aveva 56 anni, entrato nelle fila dell’Arma nel 1987, si era dedicato con passione e impegno a diverse esperienze professionali, divenendo un punto di riferimento per i colleghi. Alberto, il tuo ricordo resta vivo.