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Covid, due scenari per l'estate: prevalenza della variante sudafricana

Estate

Come sarà l'estate 2021? Al momento sono stati ipotizzati due scenari, con la consapevolezza che la variante sudafricana sarà predominante.

Cosa accadrà nell’estate 2021? Questa è una delle domande che si pongono le persone, ma la risposta dipende dalla campagna vaccinale. Più di 10 milioni di italiani hanno ricevuto almeno una dose di vaccino e altri 5 milioni sono immuni per averlo contratto senza essersene accorti. Di conseguenza, il 25% della popolazione è protetto

Due scenari per l’estate

Se tra aprile e maggio si riuscisse ad immunizzare altri 20/25 milioni di italiani, arrivando a proteggere il 50% delle popolazione, si può supporre che da giugno potrebbero esserci le prime aperture come sta accadendo in Gran Bretagna. Il pass-vaccinale avrà un ruolo importante. Dovrebbe essere consegnato a tutte le persone vaccinate sulla base delle indicazioni dell’Unione Europea. Il pass sarà essenziale per consentire la ripresa dei viaggi aerei o in treno a lunga percorrenza, mantenendo molte precauzioni. Il boom delle case vacanze è già stato segnalato ed è il segno che molti italiani si preparano a ferie che espongano poco ai contagi le proprie famiglie. Se davvero le vaccinazioni si faranno in massa è possibile che il mese di agosto sia meno blindato rispetto ad ora. Questo significa che si potrebbe viaggiare sia in Italia che all’estero, muniti di pass vaccinale. Ovviamente è consigliato restare nella propria patria, anche per aiutare il settore turistico molto in crisi. 

Se avessimo una massa critica di vaccinati, soprattutto tra gli anziani, sufficiente a ridurre drasticamente i malati gravi, potremmo anche decidere di non chiudere, ma è difficile sia per la prossima estate a meno che la velocità con cui stiamo andando con le vaccinazioni non aumenti esponenzialmente in modo da arrivare a giugno-luglio con una quota del 50-60% della popolazione vaccinata, come pensavamo all’inizio. L’ipotesi peggiore è che arrivi e diventi predominante una variante poco coperta dal vaccino, tipo la variante sudafricana (che è probabilmente la peggiore dal punto di vista del mantenimento dell’efficacia dei vaccini): in quel caso continueremmo ad avere un numero di casi troppo elevato e cambierebbe poco rispetto a come stiamo adesso. Lo scenario migliore potrebbe essere quello in cui, nonostante la variante inglese diventata predominante (come con ogni probabilità succederà), recuperiamo i ritardi nella vaccinazione e a quel punto potremmo avere un numero di casi talmente basso da permetterci di riaprire alla libera circolazione” ha dichiarato Bonanni