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Covid, Pregliasco: "Verso primavera tranquilla ma è presto per togliere mascherine e green pass"

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Il virologo Fabrizio Pregliasco ha commentato i dati dell'ultimo reporto sul Covid dell'ISS: calo di contagi e ospedalizzazione, ma non bisogna fermarsi.

Il virologo Fabrizio Pregliasco ha commentato i dati dell’ultimo reporto sul Covid dell’ISS: calo di contagi e ospedalizzazione, ma non bisogna abbassare la guardia.

I dati Covid sono in miglioramento

«Ci sono sempre più segnali che ci indicano che la situazione sta decisamente migliorando. Possiamo considerare che finito febbraio ci troveremo con una primavera/estate simile a quella dello scorso anno ma con un numero di italiani immunizzati molto importante, che permetterà a sua volta di prepararci al prossimo inverno».

Queste le parole del virologo e docente all’Università Statale di milano, Fabrizio Pregliasco, in merito all’ultimo monitoraggio Covid dell’Iss e del ministero della Salute. Ha poi proseguito parlando anche della variante Omicron:

«Omicron è più buona sì, ma lo è anche perché siamo in tanti ad esserci vaccinati. Non ci sarà l’immunità di gregge, ci si preparerà ad un inverno in cui il Coronavirus si farà rivedere ma su una base di persone suscettibile più piccola. Ricordiamoci però che questa immunità non è per la vita, come per altre malattie infettive».

Allentare le misure restrittive

Pregliasco ha proseguito parlando del graduale allentamento delle misure restrittive, motivando la politica cauta intrapresa dall’Italia rispetto ad altri Paesi europei:

«Noi abbiamo scelto come Italia un andamento prudente, direi che anche in questa fase non si debba essere velocissimi nel riaprire. Per motivi politici diverse nazioni, come la Danimarca, la Svezia e prima ancora l’Inghilterra, che per altro ha avuto un po’ prima il picco di Omicron rispetto a noi, hanno deciso per il liberi tutti. Ma a mio avviso è una scelta di tolleranza di una situazione comunque non piacevole, perché anche loro hanno un bel po’ di morti».

Ha poi concluso questa parentesi supportando ancora una volta l’uso di mascherine e Green pass, definendoli come «elementi che servono e che possono confermarci di essere ancora protetti».

Possibile quarta dose

Infine, l’immunolgo ha toccato il tema vaccino, ribadendo che non garantiscono l’immunità certa, e per questo i richiami sono importanti, anche se esclude una quarta dose sistematica:

«Direi che già la soluzione di rendere illimitata la durata del Green pass ci suggerisce che sono importanti queste tre dosi per la totalità della popolazione. Poi credo che ci sarà comunque una campagna vaccinale uguale a quella influenza, quindi annuale e con vaccini aggiornati a ridosso della stagione invernale, che è a rischio, e che potrebbe avvenire insieme alla stessa vaccinazione antinfluenzale e per la stessa tipologia di persone, quindi anziani, immunodepressi e fragili».