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Covid, Salmaso sull'aumento dei contagi: "Colpa di meno restrizioni e pochi bimbi vaccinati"

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L'epidemiologa Stefania Salmaso ha parlato dell'aumento di contagi Covid in Italia: causa l'allentamento delle restrizioni e i pochi bimbi vaccinati.

L’epidemiologa Stefania Salmaso ha parlato dell’aumento di contagi Covid in Italia: causa l’allentamento delle restrizioni e i pochi bimbi vaccinati.

Aumentano i contagi in Italia

Dopo un inverno difficile dal punto di vista epidemiologico, le ultime settimane stavano facendo ben sperare, ma negli ultimi giorni la curva di contagi ha ripreso a salire. La virologa Stefania Salmaso ha evidenziato questa situazione, cercando di fornire anche una spiegazione a questo fenomeno:

«Oggi in Italia ci sono almeno 970mila persone cui è stata accertata l’infezione e sono contagiose. L’allentamento di molte misure restrittive e dei comportamenti individuali certamente ha avuto un ruolo determinante nell’inversione di tendenza. Bambini e ragazzi, specie tra 6 e 10 anni, sono stati particolarmente colpiti nella prima metà di febbraio, poi il numero è rapidamente sceso. Tra gli adulti invece il declino è stato meno rapido».

È fondamentale vaccinare i bambini

Tra le cause di questo incremento di casi di positività al Covid-19, secondo la dottoressa Salmasi, c’è quindi l’allentamento delle misure restrittive e lo scarso tasso di vaccinazione dei bambini:

«I bambini possono essere facili veicoli di infezione nel nucleo familiare, è importante vaccinarli. Se l’infezione continua a circolare fra i grandi, inevitabilmente crescono le probabilità che raggiunga persone a rischio di sviluppare malattia grave. Succede lo stesso in almeno 10 Paesi europei».

Il termine dello stato di emergenza

Infine, Stefania Salmaso ha parlato dell’imminente scadenza dello stato di emergenza – fissata al 31 marzo – e delle preoccupazioni che ne derivano:

«La fine dello stato d’emergenza e il ritorno all’ordinario spero non significhi far cadere i più importanti sistemi di monitoraggio delle infezioni. Sarebbe un danno enorme per la sanità pubblica, specie se accoppiato alla decadenza delle misure di controllo».