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Covid, Toti: "Dal 26 aprile la Liguria tornerà in zona gialla"

Toti Liguria zona gialla

Il Presidente della Liguria Giovanni Toti ha annunciato che dal 26 aprile la regione Liguria passerà in zona gialla.

Buone notizie anche per la regione Liguria che a partire da lunedì 26 aprile potrebbe passare in zona gialla. A renderlo noto il Governatore della Regione Liguria Giovanni Toti. La conferma del passaggio in zona gialla ha tutta via spiegato che dovrebbe arrivare venerdì 23 aprile 2021 con la diffusione dell’ultimo monitoraggio del Comitato tecnico scientifico. “La Liguria ha un indice Rt abbondantemente sotto l’1 e in base al nuovo decreto legge, dunque, dal 26 aprile potrà riaprire”, ha aggiunto il presidente ligure.

Toti: “Liguria in zona gialla”

Lo ha reso il Governatore della Regione Liguria Giovanni Toti. Dal 26 aprile la Liguria potrebbe tornare nuovamente in zona gialla. L’importante annuncio è stato dato nella serata di giovedì 22 aprile durante il conferenza stampa relativa alla pandemia: “La zona gialla sarà confermata domani dall’ultimo report del Cts che è stato discusso oggi da Alisa con il Ministero della Salute” ha precisato il Governatore Ligure.

Sempre nella giornata di giovedì 22 aprile, il Presidente Giovanni Toti con un post sui social si è espresso in modo critico circa la conferma del coprifuoco alle ore 22 mettendo in luce come a farne le spese sia la stessa categoria di persone: “La conferma del coprifuoco alle 22, l’apertura di cinema e teatri e allo stesso tempo il divieto di mangiare all’interno di un ristorante, come invece prima era consentito fare in zona gialla, sono decisioni che oltre a essere incoerenti colpiscono sempre gli stessi”.

In un precedente post a questo proposito aveva inoltre messo in evidenza come il coprifuoco avrebbe potuto essere esteso fino alle 23: “Abbiamo chiesto di rinviare il coprifuoco alle 23, che certo non è orario da nottambuli. Oppure, in subordine, permettere a chi ha cenato fuori di rientrare più tardi con la ricevuta del ristorante. Soluzioni di buonsenso che certo non aggraverebbero il quadro della pandemia”.