> > Crisanti ne è certo: “Ormai in Italia contagi reali sono oltre 50mila”

Crisanti ne è certo: “Ormai in Italia contagi reali sono oltre 50mila”

Andrea Crisanti

Andrea Crisanti ne è certo: “Ormai in Italia contagi reali sono oltre 50mila ed ormai è da una settimana che noi abbiamo circa 100 decessi al giorno”

Andrea Crisanti ne è certo: “Ormai in Italia contagi reali sono oltre 50mila”. Il direttore del Dipartimento di Microbiologia Molecolare dell’Università di Padova ha espresso il suo parere a 24 Mattino su Radio 24 e, come suo consueto, ha esercitato quel tratto di “distinguo” che ha portato da sempre l’esperto a non privilegiare il mainstream ed a fare crudi, anche se a volta inflessibili conti

Crisanti e i contagi reali oltre 50mila: i conti spicci ma franchi dell’esperto

Ha spiegato perciò Crisanti: “Purtroppo l’unico elemento certo è il numero dei decessi, ormai è una settimana che noi abbiamo circa 100 decessi al giorno”. Poi è andato giù di conto, con un distinguo importante che non è sfuggito “Allora, per la variante Delta la letalità per una popolazione che ha l’80% di vaccinati è del due per mille”. 

Contagi reali ben oltre i 50mila, Andrea Crisanti e quel che sta facendo la Delta

E ancora: “Quindi significa che bisogna prendere il numero dei morti dividerlo per due e moltiplicarlo per 1000, cioè significa che noi già 20-30 giorni fa viaggiavamo sui 40-50 mila casi reali”. E in chiosa: “Oggi sono presumibilmente di più”. Ma qual è il distinguo importante che ha fatto Crisanti e che è stato portato all’attenzione di molti anche da altri esperti meno “esposti” mediaticamente? 

La variante Omicron non c’entra nulla con i contagi reali ad oltre 50mila di cui parla Crisanti

Che nella sarabanda di affermazioni, proiezioni, misure, ipotesi e letture scientifiche che stanno riguardando la variante Omicron quel che sta succedendo adesso in Italia lo sta facendo la variante Delta, il che dà scacco matto alla tesi un po’ “comoda” della variante inattesa che ha “scompaginato le carte”. Una tesi che manlevava il governo da alcune responsabilità che sono invece acclarate, come quella di partire troppo tardi con le terze dosi e di non aver mai voluto sentir parlare di obbligo vaccinale.