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Veneto, Zaia: serve un Piano Marshall per la montagna

maltempo

Il maltempo e i venti di burrasca hanno causato al Nord l'abbattimento di 14 milioni ai alberi. "Scena apocalittica", ammette Angelo Borrelli.

Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ammette che la situazione in Veneto, devastata dal maltempo, è “apocalittica”. Il vento sarebbe riuscito ad abbattere ben 14 milioni di alberi e intere frazioni sono isolate da giorni. Luca Zaia esorta: “Serve un Piano Marshall per la montagna, e in fretta”.

Nei boschi scene da Apocalisse

“La situazione è pesante, apocalittica, strade devastate, tralicci piegati come fuscelli” ammette il direttore del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale Angelo Borrelli, a margine dell’incontro a Belluno con il presidente del Veneto Luca Zaia, riferendosi alle zone colpite dal maltempo di questi giorni. La Coldiretti stima infatti che ben 14 milioni di alberi siano stati spazzati via dai forti venti e dalle tempeste che si sono abbattute sulla Regione. In molti boschi, dal Trentino all’Alto Adige, dal Veneto al Friuli, ci vorrà almeno un secolo prima che il territorio torni come era solo fino a pochi giorni fa.

“La nostra è una montagna che non si rassegna ma che è appesa a un filo. Stimiamo danni per un miliardo, 160.000 utenze sono rimaste senza elettricità. Se pensiamo di affrontare con rattoppi questa situazione, è finita: serve una cura da cavallo. Non servono camion con asfalto ma strade nuove, un Piano Marshall per la montagna, e in fretta” chiarisce quindi il governatore veneto. Senza la fitta vegetazione e gli alberi, le forti piogge potrebbero infatti causare frane e pericolosi smottamenti.

Già ora intere frazioni sono isolate da giorni, senza elettricità, acqua e infrastrutture. “Dobbiamo partire subito perché se dobbiamo attendere la conta dei danni ci attiveremo almeno tra due mesi. Abbiamo una sofferenza in tutta Italia, ma in questo territorio è molto più pesante” sottolinea quindi Borrelli. “Si calcolano circa 100mila ettari di bosco raso al suolo – prosegue Zaia -. La zona colpita, delle Dolomiti, è patrimonio Unesco. Siamo in ginocchio. L’alluvione che nei giorni scorsi si è abbattuta sulla Regione, ha superato la portata delle alluvioni del 1966 e del 2010″.