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Tragedia discoteca, le parole di chi ha vissuto l'inferno

corinaldo

Parlano i sopravvissuti della tragedia di Corinaldo che hanno vissuto l'inferno riuscendo a mettersi in salvo. I gestori: "siamo in regola".

A qualche ora dalla tragedia, alcuni sopravvissuti hanno raccontato quello che hanno vissuto all’interno della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo. Le parole sono strazianti e tutti i presenti sono ancora scossi per quanto accaduto. “Io e la mia amica siamo rimaste incastrate sotto le persone. Pensavamo di soffocare” ha raccontato una ragazzina che non aspettava altro che sentire cantare il suo idolo. Una soccorritrice avrebbe visto un giovane tenere tra le mani una bomboletta.

Le parole dei sopravvissuti

Sei persone hanno perso la vita e altre 67 sono ricoverate in ospedale, alcune in gravi condizioni. Gli inquirenti ora sono al lavoro per ascoltare le testimonianze di chi ha vissuto quegli attimi concitati ma è riuscito a sopravvivere. Il loro contributo è fondamentale per gli sviluppi delle indagini. RaiNews ha raccolto le parole di alcuni presenti, tra cui una ragazzina. “Io e la mia amica siamo rimaste incastrate sotto alle persone. Mi ha preso la paura, ci sono venuti addosso e ci stavano soffocando. Abbiamo visto tutti i ragazzi stesi per terra e non si capiva se erano vivi o morti“. “Volevamo uscire ma tutti spingevano e io sono rimasta schiacciata” ha raccontato un’altra ragazza.

Una soccorritrice ha invece riferito di aver visto una persona incappucciata che aveva con sé dello spray urticante. “Le persone non riuscivano a respirare e sono scappate cercando di uscire dalla porta di sicurezza, ma sono cadute”.

Gestori: “siamo in regola”

“Tutti dicono che c’erano 1400 persone ma non è vero. Secondo me non arrivavano a mille. Era sicurissimo. Ho consegnato ai Carabinieri i blocchetti dei biglietti venduti e quelli invenduti. Si vede subito” ha dichiarato Marco Cecchini, gestore della Lanterna Azzurra, intervisto da QN. “Sono tranquillo. Ho un contratto con un’agenzia che mi ha garantito 11 bodyguard e avevo un’ambulanza a disposizione. Sto ricevendo minacce di morte, mi vogliono in galera ma io non ho fatto niente di diverso da tutte le altre volte”.