Andrea Cerabolini Uccide brutalmente il padre prendendolo a calci pugni, per poi finirlo con un colpo alla testa, inferto usando un corpo contundente. Cerca poi di disfarsi del cadavere, ma viene sorpreso da alcuni vicini di casa e quindi arrestato. Gli agenti della Squadra Mobile hanno fermato Alberto Italia, pregiudicato catanese di 36 anni, che dovrà ora rispondere dell’accusa dell’omicidio del padre Gaetano. Ucciso con un violento colpo alla testa, inferto al termine di una lite iniziata per motivi di soldi. E dalla quale era scaturita una feroce colluttazione.
Il tentativo di occultamento del corpo
Il 36enne, una volta commesso il delitto – nel tentativo di disfarsi del cadavere – avrebbe poi arrotolato il corpo senza vita del padre in una coperta. Per poi infilarlo in un armadio di legno a due ante, e provare così a portarlo fuori casa senza che nessuno se ne accorgesse. Un tentativo non andato però a buon fine: mentre cercava di trasportare fuori l’armadio, questo si è improvvisamente aperto, facendo così rotolare fuori il corpo senza vita dell’anziano genitore. Una scena immediatamente saltata all’occhio di alcuni vicini, che hanno provveduto ad avvisare le forze dell’ordine. Il cadavere è stato immediatamente ritrovato dagli agenti di Polizia, da subito convinti della colpevolezza di uno dei figli della vittima. Il quale, interrogato, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Uomo già noto alle forze dell’ordine
Alberto Italia era già stato denunciato per maltrattamenti in famiglia, ed era stato raggiunto da un provvedimento restrittivo, che di fatto gli avrebbe dovuto impedire di avvicinarsi ai genitori e al fratello. Immediatamente dopo l’omicidio del padre, scoperto dai vicini, l’assassino avrebbe rischiato il linciaggio. Barricatosi in casa nel tentativo di fuggire alla folla inferocita, sarebbe stato tratto in salvo solo dall’arrivo degli agenti di Polizia.
