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Sicilia, terremoto M 3.3 tra Nebrodi e Le Madonie

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Un sisma di magnitudo 3.3 è stato registrato poco prima delle 5 del mattino nel nord della Sicilia. Non si registrano danni a cose o persone.

Il nord della Sicilia è stato colpito da una scossa di terremoto di magnitudo 3.3. Il sisma è stato registrato dai sismografi alle 4.52 del 19 febbraio, ed è stata avvertita tra Nebrodi e Le Madonie. Secondo i rilevamenti dell’Istituto di geofisica e vulcanologia, l’ipocentro sarebbe a 70 km di profondità, mentre l’epicentro tra Castel di Lucio (Messina), Sperlinga (Enna) e Gangi (Palermo). Non si registrano danni a cose o persone.

Due scosse all’alba

L’alba di martedì 19 febbraio ha portato ben due scosse di terremoto in Sicilia. La prima, di magnitudo 3.3, è stata registrata poco prima delle 5 e ha colpito la zona tra Messina, Enna e Palermo. Il secondo sisma è stato invece registrato alle 5.59. Stando a quanto riportato dall’Istituto di geofisica e vulcanologia, l’intensità è stata classificata al grado 2.3 della scala Richter, e l’epicentro è stato localizzato a Regalna, nel catanese. L’ipocentro avrebbe invece una profondità di 9 km. In nessuno dei due casi si sono registrati danni a cose o persone.

Terremoti in Sicilia

Ad essere particolarmente colpita dai terremoti è la zona del catanese, con l’Etna sorvegliato speciale per il timore di un eruzione. Una tra le più forti (M 4.8) è stata registrata alle prime ore del mattino del 26 dicembre, esattamente alle 3.18. La gente, spaventata, si è riversata sulle strade, soprattutto famiglie con bambini piccoli. Le zone maggiormente colpite sono state Santa Venerina, Fleri, Santa Maria La Stella. Il sisma ha avuto una profondità di solo 1 km e ha costretto alla chiusura dell’autostrada ad Acireale a causa delle gravi lesioni riportate dal manto stradale. Le facciate di alcuni edifici sono crollate, tra cui vecchie chiese e alcune case.