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Abusò di un bimbo di 9 anni: in una telefonata prete sembra ammettere

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Un uomo denuncia che anni fa, nel Salento, un sacerdote lo ha abusato quando aveva 9 anni. In una telefonata il prete sembra confessare.

Nei giorni del summit sulla pedofilia voluto da Papa Francesco, emerge una storia di abusi avvenuta nel Salento diversi anni fa. Un 40enne, che vive all’estero, qualche mese fa sporge denuncia contro un prete di provincia tutt’ora in funzione (oggi 70enne), accusandolo di aver abusato di lui quando aveva appena 9 anni. Le violenze sarebbero continuate per sette lunghi anni, nell’ hinterland di Lecce.

Telefonata col sacerdote

A rendere pubblica la vicenda Rete L’Abuso, associazione che sostiene le vittime di questo tipo di violenze sessuali. Nel suo sito infatti pubblica un audio nel quale il sacerdote, contattato dall’uomo per chiedergli conto di quanto fatto quando era bambino, sembra ammettere le proprie responsabilità.

“E’ stata la natura, te l’aggiu fatta perchè t’aggiu vulutu bene, no cu te fazzu male” si sentirebbe nella telefonata. Nel corso della stessa, inoltre, il prete chiederebbe alla sua vittima un codice IBAN attraverso il quale gli verserebbe dei soldi “ci te serve qualche cosa”. Sottolinea il sacerdote: “Pure per farti gli auguri del matrimonio, per i piccinni che ti sono nati…”. L’uomo infatti è ora sposato con figli.

Il prete è attualmente indagato per pedofilia, ma c’è il rischio che la vicenda finisca in prescrizione poiché risale a circa 30 anni fa.

L’Arcidiocesi di Lecce

Nella telefonata il sacerdote parla anche del vescovo ma a stretto giro, come riferisce lagazzettadelmezzogiorno.it, interviene l’Arcidiocesi di Lecce. “L’arcivescovo Michele Seccia, – viene riportato in una nota – informato del caso all’indomani del suo insediamento, avvenuto nel dicembre 2017, ha immediatamente adottato nei confronti del sacerdote in questione tutti i provvedimenti cautelativi consentiti dalla normativa ecclesiastica vigente”.

“Insinuare il sospetto che l’arcivescovo, venuto a conoscenza delle circostanze riferite nella telefonata, abbia anche solo tentato di coprire eventuali abusi, costituisce una grave distorsione della realtà. – viene chiarito – A seguito dei recenti sviluppi, infatti, monsignor Seccia ha provveduto a rendere ancor più rigide e perentorie le misure già adottate nei confronti del sacerdote”.

“Pertanto egli, nel prendere ancora una volta le distanze da quanto dichiarato da quest’ultimo nel corso del colloquio telefonico captato, si riserva di adire le vie legali contro chi ha osato o oserà mettere in dubbio la sua correttezza, sostenuta da iniziative concrete e documentate, e contro chi ha tentato o tenterà di offendere il suo nome e quello dell’istituzione che rappresenta” si precisa infine.