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Taranto, arrestato l'ex presidente della provincia Tamburrano

Martino Tamburrano arrestato per corruzione

Tamburrano è accusato di corruzione nell'ambito di un'inchiesta relativa all'autorizzazione all'ampliamento della discarica di Grottaglie.

Sono sette le persone finite in manette in un’operazione della Guardia di Finanza, al termine di un’inchiesta della Procura di Taranto sull’iter amministrativo per l’autorizzazione all’ampliamento della discarica di Grottaglie, nella contrada Torre Caprarica. Tra gli imputati figura anche Martino Tamburrano, esponente di Forza Italia ed ex presidente della provincia. I reati contestati ai sette arrestati sono, a vario titolo, corruzione e turbata libertà degli incanti.

In carcere Martino Tamburrano

Quello organizzato da Tamburrano è stato uno scambio al fine di ottenere finanziamenti e, indirettamente, voti. Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, l’ex presidente della regione doveva fare in modo di ampliare la discarica di Grottaglie. In cambio avrebbe ottenuto i contributi necessari a finanziare la campagna elettorale della moglie, Maria Francavilla, candidata al Senato nelle liste di Forza Italia per le politiche di marzo 2018.

Tutto è cominciato nell’agosto del 2017, quando la provincia di Taranto ha respinto la richiesta di ampliamento della discarica in seguito ai pareri negativi degli organi preposti. È stato allora che la società, attraverso i servizi dell’imprenditore Pasquale Lonoce, ha iniziato a tessere rapporti illeciti con il presidente della provincia. Tamburrano ha accettato di valutare nuovamente la richiesta di autorizzazione e a nominare un nuovo comitato tecnico e un dirigente del settore Ambiente favorevole all’accordo.

Sette arresti a Taranto

L’inchiesta che ha portato al suo arresto è stata coordinata dai pm di Taranto, Maurizio Carbone ed Enrico Bruschi. Tamburrano è finito in carcere, insieme a Lorenzo Natile, ex dirigente della provincia, e Pasquale Lonoce, imprenditore e titolare di una società attiva nella raccolta e nello smaltimento di rifiuti. Dietro le sbarre anche Roberto Venuti, gestore della discarica di Grottaglie e procuratore speciale della società. La magistratura ha invece condannato agli arresti domiciliari Rosalba Lonoce, figlia di Pasquale, e i vertici di Amiu, l’ex presidente Federico Cangialosi e l’ex dirigente Mimmo Natuzzi (nonché presidente e membro della Commissione di gara per la Raccolta di Rifiuti Solidi Urbani).